Marini: «Frecciarossa, a Perugia si può fare»

La presidente della regione Umbria poi spiega: «Alcune fermate nella stazione di Orte potrebbero servire un’area vasta dell’altra parte della nostra regione»

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Catiuscia Marini

«In questi mesi abbiamo lavorato insieme a Ferrovie dello Stato per qualificare l’offerta del trasporto pubblico in questa regione e in modo particolare per il trasporto ferroviario. La giunta regionale crede fortemente che le priorità per i prossimi anni debbano riguardare l’ammodernamento del servizio ferroviario regionale e dei relativi servizi. Da qui nascono gli impegni di Rfi – Rete ferroviaria italiana per la riqualificazione della Ferrovia Centrale Umbra riportandola all’interno della rete nazionale e integrata con la restante rete ferroviaria nazionale presente nella regione, interessata dagli investimenti sulla tratta Foligno-Terontola».

Frecciarossa a Perugia A dirlo è la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, che poi prosegue: «Nell’incontro che abbiamo concordato con l’amministratore delegato di Trenitalia e che si svolgerà nei prossimi giorni, intendiamo affrontare anche il tema dei collegamenti quotidiani di un Frecciarossa dalla città di Perugia, capoluogo di regione ed al centro di un’area che comprende Assisi e l’area del Trasimeno e da solo rappresenta oltre il 70 per cento degli ingressi turistici nella nostra regione, che si trova situato a una distanza di due ore e 30 minuti in entrambe le direzioni nord e sud di accesso dell’Alta velocità Roma-Firenze».

«Il sud si rivolga ad Orte» Contemporaneamente, spiega la presidente, «la giunta regionale intende anche aprire un confronto diretto con la Regione Lazio circa la possibilità di alcune fermate del Frecciarossa nella stazione di Orte, fermate che potrebbero servire un’area vasta dell’altra parte della nostra regione (Terni compresa; ndr). Si tratta di un percorso che proseguirà nel tempo, volto a riqualificare e potenziare l’offerta dei servizi ferroviari che, ribadisco, consideriamo prioritari per il prossimo futuro, anche in un’ottica di sostenibilità della mobilità regionale».

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