Maturità 2023, si torna alla normalità. Si parte il 21 giugno

Il ministro dell’Istruzione del Merito Giuseppe Valditara ha firmato l’ordinanza che definisce l’organizzazione e le modalità di svolgimento dell’esame di Stato

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di G.R.

Finalmente si torna alla normalità. Dopo anni in cui il Covid ha fortemente influenzato anche le modalità dell’esame di maturità, tutte le prove scritte (a eccezione degli Istituti Professionali di nuovo ordinamento) saranno nazionali. Come riportato dall’Ansa, il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara ha firmato l’ordinanza che regola l’organizzazione e le modalità di svolgimento dell’esame conclusivo del secondo ciclo di istruzione.

Modalità e date

Si legge sull’Agenzia Nazionale di Stampa Associata che la sessione 2022/2023 comincerà il 21 giugno 2023 alle ore 8,30 con la prima prova scritta, che sarà seguita giovedì 22 giugno dalla seconda prova e martedì 27 giugno dalla terza prova per gli istituti presso i quali sono presenti i percorsi EsaBac ed EsaBac techno e nei licei con sezioni a opzione internazionale cinese, spagnola e tedesca. Le suppletive sono fissate per il 5 luglio, il 6 con eventuale seguito nei giorni successivi dove previsti e l’11. Il colloquio parte da uno spunto iniziale che può essere un’immagine, un breve testo e un breve video scelto dalla Commissione che dovrà valorizzare il percorso formativo e di crescita, le competenze, i talenti, le capacità della studente di elaborare il discorso con un approccio multidisciplinare. I temi più significativi di ciascuna disciplina dovranno essere indicati nel documento de Consiglio di Classe di ciascuno studente che le scuole predisporranno entro il 15 maggio. Una parte sarà anche dedicata al PCTO (percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento) e all’apprendistato di primo livello e una alle competenze di educazione civica. Tra le novità, l’introduzione della seconda prova scritta per gli Istituti Professionali di nuovo ordinamento nella quale le commissioni declineranno le indicazioni ministeriali sulla base del percorso formativo effettivamente svolto e dei programmi degli istituti. I PCTO non sono requisito di ammissione all’esame mentre le prove Invalsi, anche se non concorrono alla valutazione, lo saranno.

Il commento del Ministro

Valditara ha così commentato: «L’esame di Stato è un momento importante nella vita di ogni studente – si legge sull’Ansa – Si tratta di un passaggio simbolico fondamentale nel percorso di crescita di ciascuno, oltre a costituire il momento finale dell’intera esperienza scolastica, chiudendo un ciclo iniziato con la scuola primaria. L’esame di Stato non si limita a verificare le conoscenze, le abilità e le competenze sviluppate dagli studenti ma ne valorizza il percorso formativo e la crescita personale. A tutte le studentesse e gli studenti che si preparano a questo importante momento voglio assicurare che ho ben presente le tante difficoltà che sono stati costretti ad affrontare negli ultimi anni a causa dell’epidemia. In virtù di questo, nella scelta delle prove scritte e nello svolgimento del colloquio d’esame si terrà conto dell’eccezionalità del percorso scolastico affrontato nel triennio, valorizzando l’effettivo processo di apprendimento. Invito pertanto tutti gli studenti a vivere questo passaggio in maniera serena, consapevoli del loro impegno e degli sforzi fatti».

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