Morti all’inceneritore: processo a un bivio

Terni, c’è un legame fra il processo Eternit bis di Torino e quell sull’ex impianto Asm di Maratta. Attesa per la decisione della Consulta

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Il principio è noto in ambito legale come ‘ne bis in idem’, in sostanza non si può essere giudicati due volte per lo stesso fatto. Una lettura che, secondo i legali difensori dei dieci indagati, deve essere applicata anche al procedimento, in fase preliminare, legato alle morti e alle gravi patologie che nel tempo hanno colpito alcuni ex addetti dell’inceneritore Asm di Maratta.

La richiesta Lunedì mattina, di fronte al gup Simona Tordelli, le difese hanno sostenuto l’esistenza di un collegamento diretto fra il processo Asm, andato a sentenza lo scorso 15 gennaio, e il procedimento relativo all’inceneritore Asm di Maratta, caratterizzato sin qui da un percorso accidentato con tanto di sentenza annullata dalla cassazione e nomina di un nuovo giudice. Per i legali, in pratica, la stessa materia rischia di essere trattata in un processo-fotocopia che andrebbe contro i principi sanciti dalla Corte europea dei diritti dell’uomo.

Il ‘precedente’ Si tratta, in sostanza, della stessa eccezione sollevata lo scorso luglio nel processo ‘Eternit bis’ in corso a Torino e finita all’attenzione della corte costituzionale che si esprimerà nel merito il prossimo 31 maggio. Da qui il rinvio chiesto dai difensori – anche in relazione all’eventuale accesso a riti alterativi come il giudizio abbreviato – e disposto dal gup di Terni per valutare la decisione della Consulta e i possibili effetti sul procedimento in corso. In aula ci si tornerà il prossimo 6 luglio.

Parti civili Per le parti civili, rappresentate dagli avvocati Cristina Rinaldi e Dino Parroni, i reati contestati – lesioni colpose e omicidio colposo – sono radicalmente diversi rispetto a quelli ipotizzati nel precedente processo-Asm. Stesso punto di vista espresso in aula dal pm Elisabetta Massini che ha chiesto il rinvio a giudizio per tutti gli indagati.

Indagati Quest’ultimi sono assistiti dagli avvocati Roberto Spoldi, Paolo Dell’Anno, David Brunelli, Giovanna Lucente Corrias, Francesco Ciotti e Antonio Giannini. La richiesta di rinvio a giudizio è stata avanzata nei confronti dell’ex dg di Asm Moreno Onori, gli ex presidenti della controllata Giacomo Porrazzini e Piero Sechi, gli ex membri del cda Paolo Olivieri, Raffaele Iannotti e Attilio Amadio, l’ex sindaco di Terni Paolo Raffaelli, l’attuale dg Stefano Tirinzi, il tecnico Giovanni Di Fabrizio e il consulente Aldo Di Raimo Marrocchi.

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