Narni, orzo aggredito da incendio notturno

Le fiamme si sono sviluppate nella tarda serata di lunedì. Guido Gatti, amministratore delegato dell’azienda agricola interessata: «Non si è trattato di un fatto accidentale»

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Le fiamme si sono levate intorno alle 23,20 di lunedì sera, in un campo coltivato ad orzo di Narni, il strada delle Pretare, nei pressi del bivio per Castel Vecchio e solo il pronto interventi dei vigili del fuoco di Terni – oltre al lavoro del personale dell’azienda agricola interessata e degli agricoltori i cui terreno confinano con quello interessato – ha permesso di limitare i danni.

«Tanta rabbia» Il giorno dopo, infatti, Guido Gatti, amministratore delegato dell’azienda, dice che «è la rabbia, soprattutto, il sentimento che proviamo tutti noi. Perché stavolta il danno è stato contenuto, e devo ringraziare i vigili del fuoco ed i miei colleghi agricoltori, ma se le fiamme avessero avuto il sopravvento oggi saremmo qui a parlare di una catastrofe, non solo economica, ma anche ambientale».

L’ambiente Poco lontano dai terreni dell’azienda, infatti, «c’è la riserva di ripopolamento e la selvaggina che vi è ospitata . dice Gatti – avrebbe rischiato di essere coinvolta, mentre l’intero ecosistema ne avrebbe risentito in maniera decisiva. Senza dimenticare che abbiamo rischiato, noi e i nostri vicini, di vedere andare letteralmente un fumo il lavoro con il quale tante famiglie si guadagnano da vivere».

I timori Non è la prima volta che in zona «si verificano episodi simili e, al netto della possibilità che si tratti di un fatto accidentale, anche se l’ora tarda e la temperatura, che ieri sera non era affatto elevata – spiega Guido Gatti – mi portano ad escludere questa possibilità: mi preme sottolineare quanto pericoloso possa essere appiccare incendi in una zona non facilmente accessibile e nella quale insistono numerosi insediamenti abitativi».

I dubbi Secondo Gatti, insomma, non si è trattato di un episodio accidentale: «Lo ritengo poco probabile – dice – perché non ci sono strade confinanti che possano far pensare all’ipotesi ‘cicca gettata dal finestrino’, ma evidentemente si tratta di un fatto doloso, anche se francamente non riesco a spiegarne i possibili motivi, visto che la nostra e quelle dei nostri vicini sono aziende di piccole dimensioni e specializzati in coltivazioni particolari». Il suo è, più che altro, «un appello a chi, magari per il gusto di farlo, appicca questi incendi, non rendendosi conto dei pericoli che farà correre alle persone e dei danni che provocherà». Sull’episodio, comunque, indagano i carabinieri di Amelia e Narni.

 

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