Omicidio via Piemonte: giudizio immediato

Terni, lo ha disposto il gip Santoloci per il 20enne Marjel Mjeshtri, l’omicida di Oltjan Nela. Difesa chiederà l’abbreviato

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Il gip Maurizio Santoloci ha disposto il giudizio immediato per Marjel Mjeshtri, il 20enne di nazionalità albanese – detenuto nel carcere di Terni – arrestato dalla squadra Mobile di Terni in seguito all’omicidio del coetaneo, e connazionale, Oltjan Nela, accoltellato a morte nella notte fra il 7 e l’8 dicembre in via Piemonte, dopo una rissa scoppiata per futili motivi all’interno della discoteca ‘Lo Scalo’ e poi proseguita in strada.

L’ADDIO A OLTJAN NELA: «SEMPRE CON NOI»

Ipotesi abbreviato Il giudice ha accolto la richiesta formulata dal pm Raffaele Pesiri, fissando l’udienza di fronte alla corte di assise per il prossimo 7 giugno. Probabile, ora, che il legale difensore dell’omicida, l’avvocato Massimo Proietti, chieda di accedere al rito abbreviato, con fissazione di una nuova udienza in camera di consiglio.

Le accuse Marjel Mjeshtri è accusato di rissa aggravata, omicidio volontario, lesioni personali aggravate e porto di armi e oggetti atti ad offendere. Per la procura il giovane, in seguito alla rissa scoppiata per alcuni presunti apprezzamenti rivolti dalla vittima alla fidanzata di un amico, ha prima picchiato brutalmente Oltjan Nela e poi lo ha «colpito con un coltello di metallo, con manico della lunghezza di 7,5 centimetri e lama di 6,5 centimetri, con ferita da punta e taglio e penetrando in profondità nella cavità addominale, causando una lesione a tutto spessore della parte destra dell’aorta addominale sottorenale e anche di una vena lombare», procurando così lo shock emorragico rivelatosi fatale.

Indagato L’accusa di lesioni personali aggravate, in concorso con l’omicida, riguarda anche il 27enne ternano la cui ragazza sarebbe stata avvicinata dalla vittima all’interno della discoteca. Per quest’ultimo si procederà a parte, sulla base dell’accusa di aver partecipato al pestaggio in cui Oltjan Nela era stato colpito con calci e pugni in più parti del corpo. Sia per il 27enne che per gli altri due arrestati, e subito liberati, è stato chiesto il rinvio a giudizio per il reato di rissa aggravata. I familiari della vittima, parti offese nell’ambito del procedimento, sono pronte a costituirsi parte civile attraverso gli avvocati Francesco Mattiangeli e Giovanna Scarcia del foro di Terni.

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