Quattro condanne ad un anno di reclusione – oltre a 1.500 euro di multa – e un’assoluzione. Questo l’esito del processo legato all’indagine antidroga ‘Albornoz’, condotta dai carabinieri, incentrata su Orvieto ed emersa nel marzo del 2017 con cinque arresti. La sentenza è stata emessa dal tribunale di Terni in composizione collegiale (presidente Massimo Zanetti).
La sentenza
Per tutti il collegio giudicante ha inteso derubricare l’accusa a ‘spaccio di lieve entità’, riconoscendo le attenuanti generiche. Da qui la condanna ‘mite’ per il 25enne G.B. di Montefiascone, il 22enne orvietano K.D.S., il 24enne – anche lui di Orvieto – E.C. e il 27enne moldavo A.B. residente anche lui nella cittadina della Rupe. Assolto invece il 40enne nigeriano M.O., residente a Perugia e difeso dall’avvocato Nicoletta Vitale.
Verso l’appello
Complessivamente soddisfatte le difese – fra cui figurano gli avvocati Mara Provantini e Alfredo Maccarone – per la sostanziale attenuazione dell’impianto accusatorio anche se le motivazioni del collegio saranno la base per procedere o meno con l’eventuale impugnazione della sentenza in appello. In precedenza un indagato – il 23enne S.L.G. – aveva patteggiato.
L’inchiesta
L’indagine aveva fatto emergere un vorticoso spaccio di droga incentrato ad Orvieto, soprattutto di hashish e marijuana. Il nome ‘Albornoz’ deriva proprio da uno dei luoghi maggiormente frequentati per consumare o cedere droga, ovvero i giardini comunali della fortezza orvietana.