Più militari, posto fisso di polizia, più illuminazione. In generale maggiore presenza dello Stato. Queste le idee dei cittadini di Fontivegge che, in generale, chiedono semplicemente di poter vivere serenamente, senza aver paura di uscire di casa la sera, senza la sensazione che i propri figli possano ritrovarsi in mezzo a spacciatori e prostitute mentre sono negli atri dei condomini. È chiedere troppo?
La lettera
La bozza della lettera
Come già anticipato dal nostro giornale in occasione della foto delle due prostitute senza mascherina che ha fatto tanto scalpore, nel quartiere sta girando una lettera da sottoporre all’attenzione delle istituzioni. Una ennesima raccolta firme che si spera, stavolta, non cada nel vuoto. Dopo essersi liberati della piromane, la vita nel quartiere davanti alla stazione ferroviaria non è certo migliorata, come raccontano le cronache di questi giorni. E purtroppo le operazioni di polizia possono essere solo interventi ‘spot’, talvolta validi più per l’apparenza che per la sostanza, come l’ultima operazione documentata dalla polizia municipale e resa nota con un comunicato stampa.
Nuovi controlli della polizia locale
Nella mattinata di venerdì il personale appartenente all’ufficio sicurezza urbana e al nucleo decentrato di Fontivegge ha effettuato controlli di polizia stradale in piazza Vittorio Veneto e via Canali su una decina di veicoli, verificando anche le identità dei conducenti sul portale Covid. È stato ispezionato un terreno abbandonato in via della Ferrovia e sono state identificate due donne di origine rumena presumibilmente dedite alla prostituzione che sono state allontanate. «Proseguiranno nei prossimi giorni i controlli della Polizia locale in questo quartiere della città fortemente interessato da fenomeni di degrado», recita una nota.
