Perugia, a Villa Umbra il procuratore Cardella

Con lui anche il presidente nazionale aggiunto presso la Corte dei Conti, Alberto Avoli, per parlare di ‘Reati contro la pubblica amministrazione e il danno erariale’

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L’eccesso di regolamentazione può provocare difficoltà interpretative in sede applicativa e produrre un Paese con ‘le mani legate’. È quanto emerso nel corso del seminario ‘I reati contro la pubblica amministrazione e il danno erariale’ organizzato il 24 gennaio dalla Scuola umbra di amministrazione pubblica. A Villa Umbra sono intervenuti il procuratore generale della Repubblica di Perugia Fausto Cardella, con una relazione sul tema ‘I reati contro la pubblica amministrazione anche alla luce delle recenti normative’, e il presidente nazionale aggiunto presso la Corte dei Conti Alberto Avoli, che ha relazionato su ‘Il codice di giustizia contabile e il danno erariale’.

Legalità e della trasparenza «Da tempo – ha esordito il direttore Alberto Naticchioni – Villa Umbra è impegnata nell’organizzazione di giornate di formazione sui temi della legalità e della trasparenza. L’obiettivo è aggiornare i dipendenti pubblici sul sistema dei controlli e delle responsabilità amministrative, contabili e penali. Il quadro normativo disegnato a partire dal 2012, dalla Legge 190 sulla repressione della corruzione al recente Codice dei contratti pubblici, dal Cad alle linee Anac, non ha prodotto la semplificazione auspicata, con inevitabili riflessi sull’organizzazione degli enti territoriali, soprattutto di quelli più piccoli. Basti soltanto pensare che in Umbria, su 92 Comuni, ben 65 sono sotto i 5 mila abitanti. Uno degli strumenti per comprendere un quadro così complesso è la formazione. La Scuola intende intensificare la propria azione formativa per approfondire aspetti amministrativi, contabili ed eventualmente penali delle norme, a favore delle amministrazioni umbre e di quelle presenti nelle regioni confinanti».

Efficienza e prevenzione Il convegno organizzato dalla Scuola umbra di amministrazione pubblica, è intervenuto il procuratore Fausto Cardella, «riguarda un tema della massima importanza e questa importanza è sottolineata anche dalla presenza degli ascoltatori, tra i quali vi sono i più alti livelli delle istituzioni regionali. Si tratta di trovare un equilibrio tra efficienza della pubblica amministrazione e prevenzione della corruzione. Talvolta, un eccesso normativo non solo non ostacola la corruzione ma addirittura può anche favorirla. Nello stesso tempo abolire ogni forma di controllo può anche indurre a comportamenti non virtuosi».

La Magistratura Nel suo intervento, il presidente Alberto Avoli, ha sottolineato che «il nostro Paese sta vivendo un momento particolare, credo che oggi la Magistratura debba operare con chiarezza, severità ed equilibrio, evitando ogni protagonismo. La Corte dei Conti tradizionalmente, qui in Umbria in particolare, ha sempre operato per aiutare le amministrazioni, anche attraverso interventi di deterrenza, a correggere in modo incisivo quelle criticità che si sono verificate nel tempo. Quando si incide sulla gestione pubblica, sulla capacità delle amministrazione di rendere servizi, si fa un lavoro che è molto vicino alla vita quotidiana dei cittadini. Va considerato che oggi la Corte dei Conti si avvale di un numero di magistrati che copre soltanto una piccola aliquota dell’organico e questo ha una ricaduta sulla capacità operativa dell’Istituto. Nonostante questo, la Corte dei Conti resta una magistratura aperta al cittadino».

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