Perugia, allarme Cgil: «C’è disuguaglianza»

Il segretario generale Ciavaglia lancia l’sos: «C’è bisogno di interventi decisi e di un cambiamento radicale»

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È un grido d’allarme quello che lancia il segretario generale della Cgil di Perugia, Filippo Ciavaglia, in merito agli sviluppi a stretto giro per il territorio. Lo fa sulla base dello stallo per il governo reguionale e la crisi di quello nazionale, con il prospetto – da non escludere che avvenga nella stessa data, 27 ottobre, è una delle opzioni – di un doppio voto in autunno: «Nella provincia di Perugia c’è bisogno di interventi decisi e di un cambiamento radicale di politiche economiche e sociali».

Le criticità

Ciavaglia ha messo al centro della discussione le diverse criticità riguardanti il contesto perugino: «Dalla situazione post-terremoto ‘drammaticamente ferma’, al taglio ai trasporti, sul quale è già partita la mobilitazione che continuerà in mancanza di una soluzione chiara per cittadini e lavoratori, fino al nodo del fisco locale e della tenuta del welfare sul quale la Cgil insiste ormai da tempo. Dai primi di settembre con Cisl e Uil avvieremo la nuova fase di contrattazione sociale con i Comuni, molti dei quali hanno cambiato amministrazione dopo il recente passaggio elettorale  per ragionare dei bilanci e quindi dell’impatto concreto che le scelte economiche e sociali possono avere sulla vita delle persone. Nel nostro territorio – ha concluso – come nel paese  il vero problema oggi è l’esplosione delle disuguaglianze, e per invertire la tendenza servono investimenti pubblici e privati, serve lavoro (la disoccupazione giovanile resta sopra il 30% in Umbria), ma serve anche una politica diversa su tasse e tariffe, che tuteli i redditi più bassi a partire da quelli da pensione».

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