Perugia, beneficenza con note di violino

All’emporio Caritas ‘Tabgha’ di via Cortonese il violinista David Marzoli ha allietato la ‘spesa gratuita’ dei bisognosi

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Perdere una persona cara, rimanere senza lavoro, trovarsi in una condizione di disagio ed essere quindi costretti a rivolgersi alla Caritas per far fronte alle necessità di tutti i giorni non è una cosa semplice da affrontare. C’è una remora psicologica che rende tutto cupo e triste. Per questo motivo, con l’intento di donare un momento di pace interiore, il violinista David Marzoli ha tenuto un concerto estemporaneo nell’emporio Caritas ‘Tabgha’ di Perugia.

Note di serenità L’esibizione doveva durare pochi minuti, alla fine è durata più di due ore, con musiche di Bach, Debussy, Mendelssohn, Paganini ed altri compositori di musica da camera. All’emporio molti frequentatori abituali e altri attirati proprio dall’iniziativa, voluta dal direttore della Caritas diocesana, il diacono Giancarlo Pecetti. «Non di solo pane ha bisogno l’uomo – ha detto il violinista citando le sacre scritture – ma anche della presenza della bellezza di Dio che raggiungere loro in maniera indiretta anche attraverso l’arte della musica». Marzoli, che ha studiato al Conservatorio di Perugia, da tredici anni svolge attività di missionario evangelizzatore in Sudan.

I poveri italiani «Ho accettato l’invito a tenere questo ‘mini concerto’ all’emporio Caritas di Perugia con lo stesso spirito con cui vado in Africa, porto la bellezza della musica in una realtà con persone in difficoltà anche materiale che si rivolgono a queste strutture caritative per essere aiutate. E ricordo che non si tratta solo di stranieri. Ho amici italiani che si trovano a frequentare mense e empori della Caritas perché divorziati e in gravi difficoltà familiari. Conosco da tempo le realtà caritative della Chiesa e comprendo cosa attraversano, anche umanamente, le persone che le frequentano».

La moltiplicazione dei pani e dei pesci A Tabgha, sulla riva del Mar di Galilea, in Israele, il Vangelo dice che Gesù moltiplicò i pani e i pesci, per rifocillare i suoi seguaci. Nel suo piccolo anche gli empori della Caritas di Perugia fanno la stessa cosa: dar da mangiare agli affamati. Ma in un modo diverso: non col classico ‘pacco’, incolore e anonimo, che conteneva spesso prodotti si seconda qualità e marchiava in un certo senso chi lo riceveva. Nel capoluogo umbro da oltre due anni c’è la ‘spesa gratuita’: le persone che ne hanno diritto – selezionate dalla Caritas – ricevono una sorta di tessera che dà diritto ad prendere presso gli empori generi di prima necessità. Con la crisi il numero è diventato considerevole: circa 400 famiglie (di cui un terzo sono italiane) hanno accesso agli empori.

I 4 empori Caritas per i poveri L’emporio ‘Tabgha’ è situato presso il ‘Villaggio della Carità’, in via Monte Malbe, nelle vicinanze della chiesa di San Barnaba. È il primo di quattro empori che la Caritas diocesana ha allestito negli ultimi due anni e mezzo con il coinvolgimento di parrocchie e istituzioni civili, con il contribuito di Caritas Italiana, Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, realtà imprenditoriali e privati benefattori. Gli altri tre, lo ricordiamo, sono situati in zone periferiche a forte crescita demografica: San Sisto, Ponte San Giovanni e Marsciano. In totale, offrono un aiuto concreto a oltre un migliaio di famiglie e sono anche luoghi di ascolto, incontro, conoscenza reciproca e di amicizia. Non solo pacchi viveri ma anche altri generi di conforto, per l’igiene della persona e della casa.

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