Perugia, guerra di cifre su gestione dei rifiuti

Il vice sindaco Barelli smentisce i suoi dirigenti e conferma: la nuova gestione ha portato a un miglioramento del sistema con percentuali fino al 70%

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I conti non tornano. A circa un anno dall’inaugurazione del nuovo servizio di raccolta differenziata in centro storico a Perugia le cifre sembrano non avere valore assoluto.

Gesenu bloccata Nei giorni scorsi, in Comune, si è tornato a parlare di rifiuti. E che non tiri una buona aria, nel perugino, è ormai chiaro anche ai più miopi. Lo hanno certificato anche gli stessi consiglieri di parte pubblica dentro Gesenu, spiegando come l’interdittiva prima e l’inchiesta dopo, con l’arresto dell’ex direttore tecnico Sassaroli, uniti a crediti mai riscossi nelle partecipazioni fuori regione e all’impossibilità di partecipare a commesse private abbiano, in effetti, segato un po’ le gambe all’azienda che gestisce la raccolta e lo smaltimento di rifiuti nell’Ati2. Ci sono poi le problematiche connesse con l’introduzione del porta a porta e del Raccoglincentro nell’acropoli che, ancora oggi, ha reso fiorente il cosiddetto turismo dei rifiuti, con i cittadini che, impossibilitati a smaltire negli orari e nelle modalità preposte, gettano i propri sacchetti nei mastelli stradali appena fuori il centro storico.

Urbano Barelli

Le percentuali Un flop prevedibile, secondo alcuni. Non secondo il vicesindaco Barelli che, smentendo quanto dichiarato dal dirigente comunale Vincenzo Piro che, nei giorni scorsi ha scritto alcune missive a Gest, sottolineando come anche da un punto di vista quantitativo il nuovo servizio si sia rivelato scadente facendo diminuire le percentuali di raccolta differenziata dopo una prima fase iniziale di aumento. Numeri altalenanti, con una percentuale ferma, a febbraio, al 62,3% (mentre a dicembre era al 64,3%) e che deve per forza di cose aumentare di 2,7% entro l’anno per arrivare alla soglia imposta dalla regione del 65% entro l’anno.

Il vicesindaco Ma c’è chi, come sempre, guarda il bicchiere mezzo pieno. E’ il vicesindaco Barelli che con una nota si complimenta per l’andamento del servizio «pur fra le tante difficoltà connesse alle vicende giudiziarie che hanno interessato Gesenu». Se secondo il Movimento 5 Stelle il servizio porta a porta che c’era prima funzionava meglio, senza l’obbligo e l’ingombro dei mastelli, per Barelli la nuova gestione ha portato a un miglioramento rispetto al sistema precedente «attestandosi, nel primo anno, al 64,72%, con picchi del 70,4 nel mese di agosto, mentre l’automezzo Raccoglincentro ha segnato punte dell’85,4% di differenziata nel mese di ottobre 2016».

Progetti futuri «Attualmente – conclude il vicesindaco – stiamo valutando un’ipotesi progettuale predisposta dal gestore per eliminare la raccolta stradale nel resto della città così da poter finalmente giungere all’introduzione della tariffa puntuale. Anche per questo abbiamo chiesto, ed in parte ottenuto, da Gesenu una discontinuità rispetto al passato. L’amministrazione continuerà a seguire con molta attenzione l’evoluzione di Gesenu nell’esclusivo interesse dei cittadini di Perugia affinchè venga garantito un servizio migliore con costi più contenuti e nel pieno rispetto dell’ambiente e della legalità. La collaborazione dei cittadini è determinante per incrementare la quantità e qualità della raccolta differenziata. Si invitano, quindi, tutti i cittadini a segnalare, tramite il Portale ambiente del Comune, ogni scorretta gestione o abbandono dei rifiuti».

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