Perugia: «Rifiuti, parli il Consiglio Grande»

La richiesta viene dal Coordinamento regionale ‘Rifiuti zero’: «Dare la possibilità di esprimere le perplessità sulla gestione che i cittadini consapevoli e informati hanno»

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del Coordinamento regionale ‘Rifiuti zero’*

Negli ultimi anni l’Unione Europea ha deciso di promuovere lo sviluppo di un’economia sostenibile, competitiva e a basso tenore di carbonio. Per questo ha iniziato la transizione verso un sistema ad economia circolare, in cui i materiali utilizzati per fabbricare i prodotti mantengono il loro valore energetico il più a lungo possibile, i rifiuti sono ridotti al minimo e si utilizzano quante meno risorse possibili.

La transizione verso un’economia circolare comporta quindi una graduale diminuzione del ricorso a discariche ed inceneritori rispondendo ad una logica tanto ambientale quanto economica. Se da un lato allenta le pressioni sull’ambiente, con ricadute positive sugli ecosistemi, sulla biodiversià e sulla salute umana, dall’altro consente una sensibile riduzione degli approvvigionamenti di materie prime.

Di conseguenza le normative italiane vanno nella stessa direzione. Ad esempio il recente decreto 266 del 29 dicembre 2016 recante i criteri operativi e le procedure autorizzative semplificate per il compostaggio di comunità di rifiuti organici, va nella direzione della diminuzione dei rifiuti da raccogliere e smaltire.

Da parte sua il Consiglio Comunale di Perugia ha approvato la delibera di adozione della strategia Rifiuti Zero.
A fronte di tutto ciò si ha l’impressione che l’azione dell’amministrazione comunale non vada nella direzione indicata dall’unione europea e dagli impegni presi, a dimostrarlo basta ricordare che:

Si concentrano risorse ed energie sulla raccolta differenziata Porta a Porta nel centro storico, che rappresenta solo il 6% della popolazione comunale.

Il territorio non è stato ancora coperto completamente con il Porta a Porta, la raccolta mista con i cassonetti “di prossimità” crea tante discariche abusive nelle zone periferiche con grave deficit di decoro urbano e a fronte di tariffe tra le più care d’Italia

Le notizie riportate dalla stampa sulle vicende giudiziarie del gestore e sulla situazione degli impianti non inducono all’ottimismo.

Inoltre, dalla città capoluogo di regione ci si aspetterebbe una gestione più oculata e capace di essere da esempio per le altre amministrazioni della regione, invece sembra proprio il contrario.

Quanto sopra preoccupa non poco i cittadini sui quali gravano i costi economici ed ambientali della mala gestione dei rifiuti, ed è per questo che il CRURZ chiede ai consiglieri del Comune di Perugia di indire un Consiglio Grande per dare la possibilità di esprimere le perplessità sulla gestione, portare le conoscenze che anche i cittadini consapevoli e informati hanno auspicando in tempi brevi quelle risposte che ancora mancano.

* Del coordinamento fanno parte: Ass.“Un’altra Gubbio” – AzioneCivile Umbria – Circolo culturale “Primo Maggio” – Comitato Belladanza,Città di Castello – Comitato Deruta 26 Settembre – Comitato Inceneritorizero,Umbria – Comitato NO INCENERITORI,Tr – Comitato Rifiuti Zero Spoleto – Ecologicpoint, Tr – Ideazioni Civiche,Pg – Medici per l’Ambiente Italia,Umbria – Movimento Difesa del Cittadino,Pg – Movimento 5 Stelle Umbria – Osservatorio Borgo Giglione – WWF Perugia

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