Ristorazione, scoperti 20 lavoratori ‘in nero’

Controlli dell’Ispettorato del lavoro di Perugia in 21 ristoranti della provincia. Per 5 c’è la sospensione dell’attività

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Venti lavoratori ‘in nero’, impiegati nel settore ristorazione sia in servizi di sala che in cucina, sono stati scoperti dagli ispettori del lavoro di Perugia nel corso di alcuni controlli svolti in varie zone della provincia, nell’ambito della lotta al fenomeno del lavoro irregolare. Sono stati 21 gli esercizi pubblici passati al setaccio, anche in orari serali e notturni.

I provvedimenti

In occasione di questi controlli, tra il 18 e il 26 maggio, gli ispettori del lavoro hanno inoltre sospeso complessivamente cinque attività imprenditoriali. Il provvedimento di sospensione prevede la chiusura dell’esercizio qualora venga constatata la presenza di una percentuale di lavoratori ‘in nero’ pari o superiore al 20% di quelli presenti sul luogo di lavoro. Tale provvedimento può essere revocato su istanza dell’esercente solo dopo il pagamento di una sanzione (che complessivamente ammonta a 2 mila euro) e la regolarizzazione del personale trovato ‘in nero’. «La nostra attività istituzionale è volta a garantire il rispetto delle regole in ambito lavorativo e considerato che la normativa vigente consente di venire incontro alle esigenze delle imprese attraverso l’utilizzo di forme contrattuali flessibili, il contrasto al lavoro nero serva anche a tutelare la corretta concorrenza tra le imprese» afferma il dottor Sabatino Chelli, dirigente dell’Ispettorato territoriale del lavoro di Perugia.

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