Perugia, sul Choco-bar la città si divide in due

Sui social network piovono commenti, c’è grande attesa per l’incontro di sabato sotto alle Logge del Duomo: faccia a faccia tra favorevoli e contrari

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L.P.

E’ un botta e risposta che va avanti quello tra Umbria Grida Terra e il patron di Eurochocolate Eugenio Guarducci e che, come era prevedibile, ha coinvolto tutta la città.

Città divisa Quasi come per la rievocazione storica o per qualsiasi argomento ‘hot’, ormai non si parla d’altro e Perugia si è praticamente spaccata in due. Tra chi sostiene che le Logge di Fortebraccio debbano rimanere patrimonio della città e chi, invece, ipotizza che la polemica sia scoppiata solo perché protagonista della nuova apertura in piazza IV Novembre è Mr Eurochocolate.

Favorevoli e contrari Da giorni sui social network un vero e proprio tam tam mediatico si è sviluppato tra sostenitori e contrari alla nuova apertura di un Choco-bar sotto alle Logge di Braccio, a due passi dalla Fontana Maggiore e attaccato al Duomo. Per qualcuno la nuova attività commerciale servirà soprattutto ad allontanare degrado, sporcizia e spaccio da un pezzo dell’acropoli. Mentre per quelli che sotto alle Logge hanno sempre trovato rifugio durante un acquazzone estivo o si sono intrattenuti ad ascoltare le jam session improvvisate durante le serate estive, l’apertura di un bar, con ‘l’occupazione’ da parte di sedie e tavolini del loggiato, significa solo svendere alla privatizzazione di un privato uno spazio che è di tutti.

Lettera alla Curia Ne sono convinti quelli di Umbria grida terra che, con una lettera aperta all’arcivescovo, monsignor Gualtiero Bassetti, hanno chiesto alla Curia, proprietaria degli spazi, di fare un passo indietro, di ripensare all’utilizzo del loggiato e, eventualmente, rescindere il contratto – già firmato dallo scorso luglio – con Eugenio Guarducci. Intanto per sabato, a partire dalle ore 18, è previsto un momento di confronto con l’intera cittadinanza, «per verificare di persona l’inadeguatezza di tale opera».

Altrocioccolato Ma non ci saranno solo i cittadini, gli attivisti di Umbria grida terra e Progetto Paul Beathens. A sostenere l’iniziativa c’è anche la rete di commercio equo e solidale che, ogni anno, durante il periodo in cui Perugia ospita Eurochocolate, organizza Altrocioccolato. «Un altro spazio, un altro posto occupato dall’idea commerciale legata al cioccolato – dicono – noi questo mondo lo frequentiamo da anni, e possiamo dire qualcosa. Eurochocolate è un figlio della Nestlè». E poi, ancora, l’affondo è duro: «Lo scopo del loro progetto: vendere cioccolato che viene quasi esclusivamente da multinazionali, spesso di qualità opinabile, sicuramente da lavoratori e minorenni sfruttati nelle piantagioni». Contro lo sfruttamento e la privatizzazione, il cui unico fine è il profitto, alla Curia si chiedono scelte più etiche e improntate alla giustizia sociale.

Il patron Intanto Guarducci non rimane fermo a guardare e affida il suo pensiero agli stessi social network che hanno visto scatenare il dibattito. A colpi di tweet fa sapere che anche lui sarà presente sabato, proprio lì, in piazza IV Novembre, tra un punto vendita di Kebab e di alcolici a basso prezzo e l’altro. «Da sinistra a destra – commenta su Twitter – un magazzino, un negozio di fiori anni 50, un outlet chiuso. Piazza IV Novembre poteva avere di più? Sì». E, soprattutto, non si lascia sfuggire l’occasione di ribadire che i lavori già avviati e temporaneamente sospesi dalla Soprintendenza, sono a norma di legge – «o di logge» come scrive lui.

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