Preleva acqua pubblica senza autorizzazione: maxi-multa dei carabinieri forestali

Riscontrate numerose irregolarità amministrative al titolare di un’azienda di Gualdo Cattaneo

Condividi questo articolo su

Sono numerose le irregolarità amministrative contestate al titolare di un’azienda di Gualdo Cattaneo dai carabinieri forestali di Campello sul Clitunno, impegnati in una campagna di controlli mirata sui corsi fluviali per prevenire il dissesto idrogeologico, ridurre i potenziali pericoli per i cittadini derivanti da frane, alluvioni e smottamenti e tutelare il territorio da abusivismi urbanistico-edilizi.

Da 4 a 40 mila euro di sanzione

Negli accertamenti svolti nei pressi del torrente Puglia, in particolare, è stata rilevata la presenza di un pozzo non segnalato. Nel corso delle indagini, effettuate anche grazie all’aiuto dell’orto foto, è emersa l’assenza di un provvedimento autorizzativo o concessorio rilasciato dalla Regione Umbria. Inoltre è risultato che le acque del pozzo venivano utilizzate per uso extradomestico, cioè per la lavorazione dell’azienda. Il pozzo è risultato anche privo di contatore volumetrico utile al calcolo dell’acqua prelevata, da cui è emerso il mancato pagamento del canone annuale basato sui metri cubi prelevati. La materia degli attingimenti è normata dall’articolo 17 del Regio Decreto 11 dicembre 1933, per cui a carico del proprietario del terreno è stata elevata una sanzione amministrativa da 4 mila a 40 mila euro. Sarà poi cura della Regione quantificare l’esatto importo da applicare in base alle violazioni emerse e alla relazione presentata dai forestali.

Controlli proseguono

A giugno – annunciano i carabinieri forestali – è prevista una nuova campagna di controlli. Ogni fiume e torrente della regione è stato suddiviso in tratti, aste fluviali, che ogni settimana vengono controllati e scandagliati dai militari fino a percorrere a piedi lungo le sponde, tutti i fiumi presenti sul territorio. I controlli riguardano in particolare il rispetto dei vincolo idrogeologico, la movimentazione di terreni, le deviazioni di alveo per captazione abusiva, il furto di inerti, escavazioni o rettifiche di alvei, gli sversamenti di rifiuti in corsi d’acqua, i prelievi abusivi d’acqua, le opere edilizie abusive, gli scarichi illeciti, il rispetto delle direttive habitat.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli