Province a Pescara: «Più risorse subito»

È Achille Variati, presidente Upi, a chiedere un piano emergenze finanziarie per gli enti: «Aiuti reali. Altrimenti crollo storico che si ripercuoterà sui cittadini»

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Un crollo storico che si percuoterà sui cittadini. È questo lo scenario che Achille Variati, presidente nazionale Unione delle Province d’Italia (Upi), ha tratteggiato nel corso della conferenza stampa che venerdì ha riunito 13 Province a Pescara. «Agli enti servono 4-500 milioni di euro, subito, non promesse ma cose reali. In caso contrario, salutiamo», dice in riferimento all’emergenza Abruzzo e alla tragedia del Rigopiano in cui hanno perso la vita 29 persone.

Pensiero alle vittime «La legge Delrio – afferma – non va e ha bisogno di essere cambiata. Il nostro pensiero va alle vittime di queste sciagure. Lo diciamo con schiettezza, perché in caso contrario da queste tragedie non se ne viene fuori, e questo Paese non riesce mai a prendere una lezione e a far in modo che le cose non si ripetano. A che servono le riforme? A rendere più efficienti i servizi per i cittadini. Non devono servire alle parti politiche».

Graziano Delrio

Riforma Delrio «Oggi – dichiara – constatiamo che la riforma Delrio, che era partita in modo positivo, non va. Noi non prendiamo un euro, non è per noi questa protesta ma è per i cittadini che si ritroveranno senza servizi. La Delrio aveva un elemento positivo che è quello che i sindaci conoscono già i territori, metro per metro, e hanno passione. Qui non siamo né a discolparci, né a parlare di privilegi, ma solo a raccontare un pizzico di verità».

La situazione «Il 7 dicembre scorso – ricorda il presidente Upi – avevamo già scritto una lettera a Mattarella nella quale illustravamo la nostra situazione: le Province italiane sono tutte in predissesto». Ha poi chiamato in causa anche il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni: «Lo diciamo al Parlamento, e all’amico Gentiloni: ora tocca a te. Non siamo in grado di fare un bilancio nel 2017. Urliamo basta, non vogliamo altri morti. Le Province hanno fatto più di quello che potevano fare in questa emergenza senza soldi, hanno assicurato i servizi di somma urgenza senza copertura finanziaria».

Decreto legge per le emergenze finanziarie «Quello del governo Renzi – conclude – è stato un errore gravissimo. Non aver considerato l’aspetto finanziario delle Province. In sé la riforma Delrio non è sbagliata, ma l’errore è stato fatto sin dalla prima finanziaria, quella del 2015. Serve un decreto legge per le emergenze finanziarie. Già in precedenti incontri abbiamo riferito a Mattarella che con un organo costituzionale come le Province rischiamo il crollo come mai dall’Unità d’Italia».

La Provincia di Perugia

Niente risultati positivi All’incontro ha partecipato il vice presidente della Provincia di Perugia, Roberto Bertini: «A distanza di due anni dalla riforma – le sue parole – non abbiamo ottenuto risultati positivi, infatti non sono stati i costi della politica a diminuire, ma i servizi. Le Province con un grande sforzo hanno continuato a garantire servizi sul territorio, ma senza risorse e in presenza di situazioni gravi, come è accaduto in questi giorni, diventa difficile poter svolgere al massimo il proprio compito. Non siamo contro le riforme ma queste dobbiamo farle funzionare. Si è creata una situazione con cittadini di serie A grazie alle città metropolitane e cittadini di serie B ricadenti nei territori delle province. Un altro problema reale è quello dell’economia. Basta pensare al crollo del turismo, accertato non solo nelle zone colpite dal sisma, ma in tutto il resto della regione. Ci vuole – conclude Bertini – un forte sostegno da parte del governo e dell’Europa per ridare ossigeno ai territori del centro Italia».

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