Rifiuti, Borgogiglione rischia nuovo blocco

Mentre dalla discarica continuano a uscire cisterne piene di percolato, c’è attesa per i risultati dei test dopo la modifica dei valori dell’indice di stabilizzazione

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Mentre l’Umbria attende una nuova visita, la terza in poco più di un anno, della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad essa correlati, sul nodo rifiuti, a Perugia, sembra non tirare una buona aria.

Temi caldi Se la Regione, da un lato, minimizza e cerca di tranquillizzare sul futuro, oltre che sulla salute, delle discariche umbre, dall’altro la situazione sembra tutt’altro che semplice. Da Le Crete a Orvieto fino ai guai giudiziari per Gesenu a Perugia, passando per lo stop di Pietramelina, ora le preoccupazioni tornano a concentrarsi su Borgogiglione che, a breve, potrebbe subire un nuovo stop. Una situazione delicata, appesa a un filo, e che dal primo marzo potrebbe creare una nuova emergenza in tutto l’Ati2.

Rischio blocco La discarica è in attesa del rinnovo dell’autorizzazione di impatto ambientale, scaduto a gennaio. «Il problema è l’autorizzazione del bioreattore – spiega Lucio Pala, dell’Osservatorio Borgogiglione – dopo i controlli di Arpa sulla prima cella. Si è in attesa dei risultati finali ma le premesse non sono buone». Da qui deriva la situazione di stallo che, se non si dovesse sbloccare, vorrebbe dire interruzione del conferimento dei rifiuti. «Se i controlli effettuati dall’Arpa saranno negativi si bloccherà tutto, perché «la Regione ha fornito l’approvazione del progetto con una serie di prescrizioni, tra cui controlli molto più severi che in precedenza, dal momento che si è alzata l’asticella per l’indice di stabilizzazione. Se non superano questi controlli, dal momento che l’indice di stabilizzazione è cambiato, l’Arpa non può autorizzazione il collaudo e si blocca tutto».

Percolato A giorni, dunque, arriveranno le risposte attese. Se non dovesse superare i nuovi parametri indicati dalla Regione, la forsu, dopo il primo vaglio iniziale a Ponte Rio, dovrà finire fuori regione? Ancora non è dato sapere. Ci sono troppi tasselli che creano un puzzle di cui ancora non si riesce a capire la forma, prosegue Lucio Pala di ritorno da un nuovo sopralluogo, mercoledì mattina, a Borgogiglione. E che qualcosa non torni, è visibile a tutti. «Proprio stamattina (mercoledì, ndr) ho visto due camion cisterne piene di percolato in uscita dalla discarica in meno di mezz’ora. E’ una settimana che non piove, come è possibile?». Questo significa che il percolato viene smaltito fuori, cosa che facevano prima, quando pioveva, oppure che l’impianto che smaltisce il percolato, fermo nei mesi scorsi, non è mai tornato in funzione? «E’ bloccato anche quello? Non ci voglio fare i dovuti investimenti?».

Ventilatori Ma non è l’unica stranezza notata. «C’erano anche i ventilatori, che servono a stabilizzare i rifiuti umidi, quelli della forsu, a tutto volume. Facevano un rumore insopportabile, mentre la scorsa settimana erano stati abbassati. Ora io non capisco come possa l’assessore Cecchini dormire sonni tranquilli, quello che è certo è che vigileremo attentamente per capire che fine farà questa discarica». 

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