Sangemini: «L’azienda torni al tavolo»

Il sindaco e senatore Leonardo Grimani auspica la riapertura della trattativa: «Ma la proprietà deve confermare gli impegni presi»

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di Leonardo Grimani
Senatore e sindaco di San Gemini

In relazione al tavolo che si è svolto nella giornata di ieri (mercoledì, ndR) fra le organizzazioni sindacali e la proprietà della Acqua Sangemini, nella mia veste di senatore della Repubblica e sindaco di San Gemini esprimo stupore per la reazione dell’azienda che non ha accettato di affrontare il discorso dell’organizzazione del lavoro, abbandonando il tavolo nel momento in cui si è cominciato a parlare della questione.

Ritengo positivo che la proprietà abbia deciso di investire sullo stabilimento, per lo sviluppo dei marchi ed il rinnovamento dei macchinari, soprattutto in considerazione del fatto che si tratta di una delle aziende di eccellenza del territorio, ma è fondamentale che la stessa si impegni anche a garantire il mantenimento occupazionale, così come era stato affermato nel corso del recente incontro in Regione, dal quale era emersa la volontà di separare la discussione del piano industriale da quella sulla riorganizzazione con rigetto totale di ogni ipotesi di riduzione del personale.

Non è possibile in questo momento, nel quale è necessario offrire certezze ai lavoratori, alle loro famiglie e ad un intero territorio, mettere nuovamente in discussione il lavoro delle maestranze, né tanto meno è accettabile che l’azienda si rifiuti di discutere di questo con le organizzazioni sindacali. Auspico pertanto che la proprietà confermi l’impegno preso in Regione e che si discuta di investimenti e sviluppo con accuratezza, senza accelerazioni.

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