Sanità, Usl1: «Bilancio 2014 in pareggio

Il direttore generale, Giuseppe Legato: «Non è vero che manca personale»

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Andamento e obiettivi dell’Azienda Usl1 e del sistema sanitario – in termini di attività, organizzazione e innovazione nei sei distretti di riferimento: Perugino, Assisano, Trasimeno, Media Valle del Tevere, Alto Tevere, Alto Chiascio – è stata fatta, mercoledì mattina, nel corso di una Conferenza dei servizi.

Il bilancio In fase di prechiusura, ha detto il direttore generale, Giuseppe Legato, «anche il bilancio del 2014 chiude in pareggio, grazie ad una oculata razionalizzazione dei costi, una spending review intelligente e silenziosa che ci ha fatto risparmiare circa 2 milioni di euro. E questo senza chiudere o diminuire i servizi, ma, anzi, mantenendo gli elevati livelli di assistenza. La gestione finanziaria è stata connotata da una liquidità di cassa sufficiente a garantire il pagamento dei fornitori con una media di 42 giorni rispetto ai 60 giorni normativamente stabiliti. La consolidata situazione economica ha dato la possibilità alla giunta regionale di erogare alle aziende sanitarie 10 milioni di euro di cui tre milioni e 200mila alla nostra azienda e siamo riusciti a contrarre un mutuo che ci dà la possibilità di rinnovare il parco tecnologico e intervenire su alcune strutture».

Le cose fatte Numerose, secondo il direttore generale, «sono le cose fatte in questi anni, rispondendo alla nuove esigenze della popolazione: l’apertura dell’ospedale unico di Pantalla, la riconversione dell’ospedale di Marsciano in Casa della salute, sperimentando un modello assistenziale innovativo che si è recentemente arricchito anche di un polo odontoiatrico. Inoltre la riconversione in corso delle strutture nell’area del Trasimeno, Castiglione del Lago e Città della Pieve. È in fase avanzata la procedura per l’acquisto di quella che era la clinica medica dell’ex Policlinico di Monteluce, dove saranno trasferiti i servizi attualmente ubicati in via XIV Settembre, e stanno partendo i lavori per la riqualificazione del Parco di Santa Margherita. Sono in fase di avanzata progettazione anche la riconversione degli ex ospedali di Gubbio e di Gualdo Tadino».

Le cosa da fare Tra le criticità, ha detto Legato, «restano la spesa farmaceutica ospedaliera, ancora alta rispetto al tetto regionale, mentre è sostanzialmente in equilibrio quella territoriale. Non è vero che manca personale, la dotazione organica conta 4.010 dipendenti ed è occupata al 95% circa. È partita la stabilizzazione dei dirigenti medici e del personale del comparto. Dobbiamo inoltre migliorare l’organizzazione dei servizi, che devono essere più vicini ai bisogni e alle abitudini dei cittadini, la comunicazione con gli utenti e l’accoglienza che da progetto deve diventare routine».

Marini La presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini ha detto che si vuole puntare «su un’organizzazione della sanità che promuova sempre più salute con le aziende sanitarie sempre più protagoniste, con la medicina del territorio e con i distretti che pongano l’attenzione alla popolazione anziana e alla non autosufficienza, ma anche agli stili di vita nelle nuove generazioni. Questi obiettivi richiedono un modello organizzativo nuovo della sanità: più Case della salute, più centri di aggregazione dell’insieme delle prestazioni territoriali, dei medici di medicina generale, degli specialisti ambulatoriali e dei servizi riabilitativi e più residenze sanitarie e protette. Gli ospedali devono rimanere il luogo di cura di pazienti in fase acuta, mentre abbiamo bisogno di più investimenti in questa rete dei servizi a cominciare da quelli domiciliari. Sulla prevenzione dobbiamo affrontare le criticità che riguardano i più giovani, dai comportamenti alimentari all’alcol e alle droghe, che possono compromettere la qualità della vita e della salute nell’età adulta».

Gli interventi Nel corso del biennio 2013-2014, spiega l’Azienda sanitaria, «gli interventi più significativi sono stati effettuati soprattutto per migliorare i livelli di copertura vaccinale con la collaborazione di Mmg e Pls; consolidare le attività di screening oncologici, consolidare i risultati nel campo della prevenzione e della promozione della salute; mettere in atto azioni per l’appropriatezza prescrittiva, qualificare l’offerta di assistenza riabilitativa ambulatoriale e domiciliare, migliorare l’accessibilità alle prestazioni specialistiche ambulatoriali, con particolare attenzione all’abbattimento dei tempi di attesa per quelle prestazioni Rao di priorità P (programmabili) più critiche; rafforzare la rete per la tutela dell’anziano favorendo la domiciliarità e il ricorso all’assistenza tutelare nell’ambito del piano per la non autosufficienza; l’inserimento nei centri diurni e in strutture di Rsa (Residenze sanitarie assistenziali) che, con l’attivazione di Città di Castello, Assisi e Branca e quella imminente di Umbertide, aumentano i posti letto da 82 a 136».

Gli ospedali Per quanto riguarda i presidi ospedalieri, «l’attività resta sostanzialmente stabile. In generale sono in ulteriore miglioramento rispetto ai valori medi regionali le performance e gli indicatori di appropriatezza dei ricoveri, che complessivamente, diminuiscono del 3% a testimonianza dell’impegno nella riduzione dell’inappropriatezza. L’attività chirurgica in regime di ricovero e ambulatoriale risulta in significativo aumento in tutti gli ospedali (+4,8%). Il numero dei parti mostra una flessione negativa in tutti i punti nascita ma è in netta diminuzione la percentuale dei parti cesarei».

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