«Se me lo ammazzi, fai la sua stessa fine»

Terni, dall’aggressione di un pitbull nei confronti di una ragazza è scaturito un processo che vede imputato l’ex padrone per minacce

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La vicenda risale al maggio del 2017, quando una giovane ternana – al tempo 27enne – era stata presa a morsi ad entrambe le braccia da un giovane pitbull di proprietà di un amico che vive nella zona dell’ospedale. La ragazza, in preda al terrore e con ferite serie, era stata costretta a rintanarsi sul tettino di un’auto per sfuggire all’aggressività dell’animale ed è lì che l’avevano trovata gli operatori del 118 e gli agenti della squadra Volante intervenuti sul posto.

La vicenda

Da quei fatti – con il cane in seguito tolto al padrone dalla Usl Umbria 2 – è scaturito un processo penale legato non ai morsi né alle lesioni, ma ad una presunta minaccia di morte. Una delle giovani che aveva tentato di liberare l’amica dalla ‘stretta’ del cane, aveva iniziato infatti a prendere a calci la bestia, salvo poi ripiegare sulle carezze – quelle sì efficaci – per tranquillizzarlo. Ma il padrone, in un primo momento, non l’aveva presa bene: «Se me lo ammazzi, io ammazzo te», avrebbe pronunciato nel pieno del parapiglia. Una frase denunciata dalla ragazza che si era prodigata per evitare il peggio, poi finita all’attenzione della procura e quindi del tribunale, con tanto di processo nei confronti del proprietario dell’animale, 41enne di Terni.

Udienze

Quest’ultimo, difeso dall’avvocato Valentino Viali, è accusato di minacce aggravate e il procedimento penale vedrà celebrata la prossima udienza il 26 novembre. Nel contesto del processo, in corso di fronte al giudice Elisa Fornaro, non risultano parti civili costituite.

 

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