‘Siccità’ a Papigno: «Non paghiamo più»

Terni, l’associazione PapignoPesche al consorzio di bonifica Tevere-Nera: «Acqua fluviale, servizio manca da un anno. Sospensione del pagamento, vogliamo rimborso»

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Papigno e l’acqua fluviale che non scorre in alcune zone della frazione ternana. Maria Cristina Garofalo, presidente dell’associazione PapignoPesche, dopo appelli su appelli per sbloccare la situazione compie un ulteriore passo: «Sospensione del pagamento delle bollette e richiesta di restituzione di quelle per l’anno 2016».

«Autosospensione» Garofalo ha mandato infatti una lettera al consorzio di bonifica Tevera-Nera dopo la mancata risoluzione del problema, nonostante le diverse – anche al Comune di Terni – segnalazioni: «Non avendo ricevuto alcuna risposta – sottolinea – ufficiale e decorosa da parte dell’amministrazione comunale, ma solo l’ostracismo ostinato e pregiudiziale di ‘taluni funzionari’, i cittadini di Papigno per vedere affermato un loro diritto e per ricevere i servizi dovuti in qualità di regolari contribuenti, si vedono costretti ad avviare un’azione di autosospensione del fatture relative all’uso di acqua fluviale in alcune zone del paese, sprovvisto da oltre un anno da tale fondamentale fornitura». La Garofalo ribadisce inoltre una situazione «di totale degrado e disattenzione da parte delle istituzioni preposte nei confronti della nostra comunità».

PAPIGNO E IL PROBLEMA ACQUA FLUVIALE

Solleciti a vuoto Nella lettera mandata – in conoscenza anche al sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo – al consorzio, ricorda che «gli innumerevoli e ripetuti solleciti agli uffici competenti del Comune di Terni (tramite segnalazione al numero verde ‘Strade Sicure e Decoro Urbano’), non hanno sortito alcun effetto, dichiarando gli stessi non essere di loro competenza manutenzione e ripristino della stessa». Per quel che concerne il Tevere-Nera, viene sottolineato che «come da voi affermato alla pagina del sito web, nelle funzioni prioritarie del consorzio è prevista la ‘Verifica attenta della piena funzionalità idraulica in corrispondenza dei manufatti di attraversamento (ponti, tombini, …) e ripristino della stessa mediante rimozione del materiale ostruente’».

Stop pagamento e ‘minaccia’ Si arriva al punto: «Riteniamo di non aver usufruito del dovuto servizio da parte del Consorzio per oltre un anno (precisamente da maggio-giugno 2016), di aver comunque regolarmente pagato le bollette di un servizio, nei fatti, non erogato; di aver diritto al ripristino, manutenzione e quanto si renda necessario per la riattivazione del flusso, in quanto proprietaria di immobile e contribuente; di dover ricevere il rimborso delle fatturazioni saldate, a far data dal maggio 2016; di non pagare più alcuna bolletta fino al totale e stabile ripristino del flusso acquifero e di agire per vie legali qualora quanto richiesto non venisse ottemperato».

Altro disservizio Infine ecco un’altra segnalazione: «L’occasione ci è propizia per segnalare un ulteriore disservizio dell’impianto idrico fluviale, in località parcheggio del paese (proprio sotto il ponte), dove la tubatura che permetteva l’innaffiatura delle essenze vegetali delle aiuole non solo è totalmente ostruito, non consentendo l’afflusso delle acque, ma anche privo delle necessarie manopole di accesso e regolazione flusso. Interessato di ciò anche il Comune di Terni, con le procedure di cui sopra, si otteneva la stessa rituale e deresponsabilizzante risposta di ‘non competenza’, trattandosi di acque fluviali. Al di là degli usi irrigui, peraltro fondamentali, si sottolinea che in caso di incendio, sia in zona Via Carlo Pisacane, che in zona parcheggio, non vi è altra possibilità di accesso idrico importante e sufficiente».

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