Soccorso alpino, strali sui vigili del fuoco

Scoppia una nuova polemica, in Umbria, tra i volontari ed il ‘caschi rossi’

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Non l’hanno presa bene. Manco per niente. E il solco, che in altre occasioni era già stato scavato, tra i volontari del Soccorso alpino e speleologico dell’Umbria (Sasu) e i vigili del fuoco, rischia di allargarsi ancora. Tutto ha avuto origine con il disgraziato incidente nel quale è incorso, domenica in località Biselli di Norcia, un climber precipitato dalla parete.

L’allarme «Il Sasu – spiega la centrale operativa – è stato allertato dagli amici della persona precipitata presenti nel momento dell’accaduto, ed è immediatamente intervenuto sul posto con 10 tecnici volontari, un infermiere e 3 mezzi di soccorso. Oltre ai tecnici volontari del Soccorso alpino e speleologico è intervenuto sul posto l’elisoccorso 118, Icaro02, con a bordo un medico anestesista rianimatore ed un tecnico di elisoccorso del Soccorso alpino e speleologico di turno presso la base di elisoccorso 118 di Fabriano».

I soccorsi Si è trattato, prosegue la nota del Sasu, «di un intervento piuttosto complesso in quanto la falesia si trova su zona impervia, all’interno di una stretta gola, per raggiungere la quale, da terra, è necessario attraversare il fiume Nera a mezzo di apposita teleferica. Le operazioni di recupero e salvataggio sono durate più di 3 ore e, trattandosi di un intervento tecnico/sanitario in ambiente impervio e ostile con il coinvolgimento del mezzo aereo del 118, il coordinamento è stato congiunto tra la centrale operativa 118, Sasu e carabinieri di Norcia».

La polemica E qui inizia l’attacco: «In merito al comunicato emesso dai vigili del fuoco di Perugia e a quanto apparso su alcuni organi di informazione, inerente all’intervento di cui sopra, ci preme fare alcune precisazioni. Durante le operazioni di recupero non ha operato nessun personale dei vigili del fuoco, né tanto meno il personale del reparto Saf. L’unica presenza era quella di un’autobotte e non due mezzi come affermato nel comunicato, con il personale dei vigili del fuoco che è rimasto lungo il ciglio della strada senza mai indossare equipaggiamenti indispensabili per partecipare alle operazioni di soccorso e senza neppure oltrepassare la ringhiera che delimita la galleria. Dall’interno della galleria i vigili del fuoco presenti hanno potuto osservare le operazioni di recupero ad opera del Sasu. Nessun membro dei vigili del fuoco ha neppure raggiunto il luogo dell’evento, né tanto meno ha preso parte alle operazioni di recupero dell’infortunato».

L’affondo Da parte del Sasu, poi, si affonda il colpo: «Inoltre non si comprende come si possa affermare che la centrale 115 dei vigili del fuoco possa aver coordinato le operazioni di soccorso, in quanto sia la centrale, che la squadra giunta sul posto sono state informate della dinamica dell’evento e del tipo di intervento che il Soccorso alpino speleologico Umbria stava effettuando, dal presidente Mauro Guiducci. Le comunicazioni sono sempre state gestite dal Sasu e dalla Centrale 118 anche con l’equipaggio dell’elicottero Icaro 02. Nel luogo dove si lasciavano i mezzi, erano presenti anche un ambulanza del 118 proveniente da Norcia e tre pattuglie dei carabinieri che, oltre ad effettuare i rilievi del caso, hanno gestito l’intenso traffico domenicale, reso difficoltoso dai mezzi di soccorso in sosta in galleria».

«Devono smentire» Da parte del Sasu, insomma, «si auspica una pronta smentita da parte del comando dei vigili del fuoco di Perugia. Per inciso teniamo a precisare che i nostri tecnici sono in primis dei professionisti del settore. I nostri tecnici sono volontari, ma con una mansione di ‘esclusività’ affidata dal legislatore, ed ogni volta che arriva una richiesta di intervento, di giorno, di notte e con le condizioni meteo avverse, lasciano le loro famiglie, i loro affetti, il loro lavoro, per portare soccorso verso chi ne ha bisogno a volte rischiando anche la vita».

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