Sospetta variante brasiliana: «Misure per ora sono sufficienti»

Umbria – Due casi sospetti comunicati dall’ISS, altri 42 sotto esame. Riunione del CTS: «Media contagi del Perugino è alta. Ma per ora non servono altri provvedimenti». Magione fa sperare

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L’Istituto Superiore di Sanità ha comunicato alla Direzione regionale salute e welfare dell’Umbria, la sospetta presenza di una variante brasiliana (o similare) in due campioni, prelevati da altrettanti pazienti umbri, inviati a Roma per effettuare specifici approfondimenti. A renderlo noto, martedì mattina, è stata la Regione Umbria. «La variante brasiliana – spiega la nota – rappresenta una mutazione ritenuta particolarmente aggressiva del virus Sars-Cov-2 e meno riconoscibile dal sistema immunitario addestrato a riconoscere le versioni del virus non mutate». Da quanto appreso, uno dei due pazienti colpiti dalla possibile ‘variante’ è un 78enne, ricoverato all’ospedale ‘Santa Maria della Misericordia’ di Perugia. L’altro, invece, era un ultra 80enne, ricoverato presso lo stesso nosocomio e deceduto nei giorni scorsi.

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«I due campioni analizzati con la massima urgenza»

La Regione spiega che «i due campioni, che erano stati selezionati nei giorni scorsi per le caratteristiche cliniche e di laboratorio che presentavano, sono stati inviati dalla microbiologia dell’ospedale di Perugia all’ISS, con richiesta di massima urgenza del direttore regionale Claudio Dario, al presidente dello stesso istituto Silvio Brusaferro».

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Le contromisure e gli altri tamponi ‘sotto esame’

«Le attuali misure di contenimento progressivamente adottate in Umbria, già compatibili con gli interventi necessari a fronteggiare anche questa variante – prosegue la nota -, saranno comunque oggetto di un’apposita riunione del Comitato Tecnico Scientifico per una completa e ampia valutazione. Al fine di approfondire la situazione epidemiologica, nella giornata di oggi (martedì, ndR) verranno inviati all’Istituto Superiore di Sanità altri 42 campioni, anch’essi rispondenti a determinate peculiarità, che saranno sequenziati per la ricerca di questa o altre eventuali varianti. L’esito sarà comunicato entro il fine settimana».

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La riunione del CTS

Ed il Comitato Tecnico Scientifico umbro si è riunito proprio martedì, insieme al Nucleo Epidemiologico, per affrontare la questione e la possibilità che si sia diffusa in Umbria la variante ‘brasiliana’ del virus. Durante l’incontro sono stati analizzati i dati del contesto epidemico attuale che, nel distretto del perugino, mostra una diffusione di contagi più alta della media nazionale e delle altre aree della regione. «Circa le indagini condotte dall’ISS – spiega la Regione – eventuali conferme potranno arrivare dai sequenziamenti che l’Istituto opererà su un secondo lotto di tamponi inviati oggi e ai quali è stata data priorità di esame».

«Per ora non servono altre misure»

«Al momento – chiarisce la Regione Umbria – le misure adottate con le ordinanze emanate dai sindaci delle aree interessate dall’alta incidenza dei contagi, sono state ritenute idonee a governare l’attuale fase epidemica. Infatti, anche sulla scorta delle raccomandazioni dell’Istituto Superiore di Sanità, prevedono alcune misure rafforzate (come il coprifuoco e la chiusura delle scuole, alla luce dell’incremento del tasso di incidenza sulle fasce giovanili, peraltro dimostrato in caso di variante). La situazione umbra, comunque, richiederà nelle prossime due settimane un attento monitoraggio per verificare l’efficacia delle misure di contenimento dell’epidemia. La Direzione regionale è in collegamento costante con il ministero della Salute e con l’ISS per coordinare gli interventi per la migliore tutela della popolazione». Un dato confortante – almeno questo – giunge in questa direzione dal Comune di Magione che ha adottato le stesse misure da una settimana ed in cui si sta assistendo ad una flessione della curva dei contagi.

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