Una vera e propria persecuzione, conseguenza di un rapporto – quello fra un 36enne e una 34enne di Terni – finito male. Era l’inizio del 2015 e l’uomo, in base alla denuncia sporta dalla vittima, avrebbe iniziato a tormentarla con messaggi, lettere, offese, danneggiamenti, appostamenti e anche (sic) attraverso il rapimento del gatto, poi ‘liberato’ qualche settimana dopo grazie ad un’amica che aveva scoperto il ‘covo’, nella campagna fra Terni e Stroncone.
A processo In seguito alla denuncia e al fascicolo aperto sulla vicenda dal pm Raffaele Pesiri, il 36enne – mercoledì mattina – è stato rinviato a giudizio per ‘atti persecutori’. La prima udienza del processo è stata fissata per il prossimo 11 luglio di fronte al giudice Federico Bona Galvagno. Contestualmente il gip ha ammesso la costituzione di parte civile presentata dalla donna attraverso il proprio legale, l’avvocato Luca Leonardi di Terni. L’uomo è invece difeso dall’avvocato Katiuscia Biondini.