Strutture ricettive: «Qui figli e figliastri»

Terni: la protesta di un operatore fa il paio con quelle dei giorni scorsi. «A me hanno detto no ma sulle piattaforme online ci sono posti in cui si può tranquillamente prenotare»

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di Alice Tombesi

«Ho avuto una richiesta di un gruppo di operai di essere ospitati nella mia struttura di affittacamere ma la prefettura mi ha risposto di no. Girando tra le piattaforme di prenotazione, però, ho notato che ci sono strutture della mia stessa categoria che sono aperte e disponibili ad ospitare». L’anomalia riscontrata da questo operatore del settore alberghiero va ad aggiungersi alle numerose riscontrate nei giorni scorsi: bed and breakfast, affittacamere, case rurali che, in base al decreto emanato dal presidente del Consiglio lo scorso 22 marzo, non potrebbero rimanere aperte perché escluse dal codice Ateco 55.1 ma che, in realtà, continuano ad accettare prenotazioni.

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Nodo controlli

«La cosa che mi fa arrabbiare – continua l’operatore – è che strutture come la mia non seguono le direttive e non sono nemmeno soggette ad alcun tipo di controllo. Non so nemmeno come facciano a stare tranquilli considerando che una volta aperte devono seguire tutta una serie di procedure tra cui chiamare la Protezione civile e gli organi di competenza». Non è la prima volta che anomalie di questo tipo si riscontrano nel settore: già prima dell’esplosione della pandemia di coronavirus, alcune strutture offrivano cibi e bevande incluse nell’alloggio quando, in realtà, non sarebbero state autorizzate a somministrarle ma, anche in questo caso, i controlli erano mancati.

«Noi già pronti»

«Sarei stato pronto a ripartire già dal 4 maggio – conclude l’imprenditore -, il rappresentante mi aveva consegnato guanti, mascherine, detergenti e avrei cominciato con la sanificazione dei locali ma ancora è tutto bloccato». Sembra mancare, almeno in questo caso, la solidarietà che tanto ha rappresentato questo momento storico mentre si cerca di raggirare un sistema che, con decreti e divieti, vuole proteggere i cittadini e indebolire la forza di questo virus.

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