Teatro Verdi Terni, bando pubblicato

Si entra nella fase operativa dell’iter concorsuale a due fasi: «Entro ottobre il vincitore»

Condividi questo articolo su

Nuovo step per il bando del concorso di progettazione per il teatro ‘Verdi’ di Terni. Martedì c’è stata la pubblicazione, un passaggio utile per entrare nella fase operativa dell’iter: «Ci porterà, al termine delle due fasi previste, entro il mese di ottobre 2020, a conoscere il nome del vincitore e insieme ad esso il progetto generale», puntualizza l’assessore Benedetta Salvati. A seguire l’incarico di effettuare la progettazione esecutiva di primo stralcio per l’avvio dei lavori.

REVOCA APPALTO VERDI, CONTO ‘SALATO’ PER IL COMUNE

L’interno

Dal 27 aprile sul portale Cnappc

Il bando sarà online dalla settimana porssima sul portale del Consiglio nazionale architetti pianificatori, paesaggisti e conservatori (Cnappc): «Il concorso sarà in due fasi, si svolgerà in modalità telematica – ricorda la Salvati – e sarà aperto alle migliori realtà professionali nazionali e internazionali. La predisposizione del bando fa seguito ad una minuziosa attività dei nostri uffici della direzione lavori pubblici, che hanno collaborato con gli ordini provinciali degli ingegneri e degli architetti. In questo senso abbiamo ritenuto necessario chiedere di utilizzare la piattaforma informatica del Consiglio nazionale degli architetti Cnappc per la diffusione del bando. Anche nella scelta della commissione che sarà completata e resa nota nei prossimi giorni, è stato adottato un criterio che ci consentirà di avvalerci di autorevoli professionisti provenienti dal mondo accademico nazionale ed anche in collaborazione con la Sovrintendenza regionale». L’intervento complessivo ha una spesa ipotizzata di circa 12 milioni 206 mila euro, mentre «le disponibilità economiche al momento sono pari a 4 milioni 656 mila 783 euro provenienti dalla Regione dal bilancio comunale e dal Mibac; non consentiranno il completamento dei lavori, ma soltanto di coprire i costi della procedura progettuale e la realizzazione di un primo stralcio funzionale. In questo primo stralcio dovranno essere necessariamente comprese sia opere strutturali che di finitura. In particolare si ipotizza di realizzare il consolidamento della sala, la nuova copertura e completare il nuovo ridotto da 200 posti, con esclusione in questa fase della nuova torre scenica. In questo modo potrebbe essere garantita una prima utilizzabilità, seppure parziale, del teatro, almeno per quel che riguarda il ridotto». Le scadenze sono fissate al 22 giugno e 31 agosto per i due gradi.

IL METAPROGETTO DI OTTOBRE: POLEMICHE

Leonardo Latini con Marica Mercalli

Il confronto con la soprintendenza

Non mancheranno i consueti scambi con la soprintendenza: «Ma soprattutto è evidente che avere a disposizione una progettazione complessiva sia dell’architettonico che delle strutture, dell’impiantistica generale, della scenotecnica e dell’acustica consentirà di avviare una vera programmazione di accesso a finanziamenti e quindi arrivare all’obiettivo condiviso di riavere un teatro funzionale e sicuro per la città in tempi ragionevoli. Quella di oggi dunque per la città è una data importante – aggiungono il sindaco Leonardo Latini e la Salvati – perché dopo la chiusura del principale teatro cittadino avvenuta dieci anni fa, si avvia finalmente un percorso chiaro che porterà alla sua restituzione ai ternani. La nostra amministrazione ha voluto indicare e realizzare questo percorso, puntando sulla professionalità dei nostri uffici e sulla collaborazione con gli ordini degli ingegneri e degli architetti, oltre che della soprintendenza, proprio perché vogliamo arrivare ad un progetto di altissimo livello tecnico, architettonico e efficace per quel che riguarda l’utilizzabilità, la funzionalità ed economicità di gestione della nuova struttura». Ci sono 40 mila euro – Iva compresa – per il compenso della giuria.

IL DISCIPLINARE DI GARA

Il cronoprogramma

Il riepilogo: le richieste

Si dovrà tener conto dei vincoli già noti: «Volume esistente non modificabile, sviluppare come prescrive la soprintendenza regionale una riprogettazione degli spazi che dovrà essere rispettosa delle fasi e stratificazioni storiche, mantenendo per quanto possibile o reinterpretando i principi base ispiratori ed organizzatori dello spazio; mantenere il pronao ottocentesco e del foyer da integrare alla nuova organizzazione spaziale; ripensare l’immagine e l’organizzazione degli spazi del teatro, sala, torre scenica, foyer, attrezzature scenotecniche, ecc.; realizzare una nuova sala prove, o ridotto con capienza di circa 200 posti, con possibilità d’accesso ed uso in modo svincolato ed indipendente dalla struttura principale, al fine di migliorare l’offerta di spazi sia per l’attività artistica, didattica e di produzione; realizzazione di una nuova buca d’orchestra adeguata alla dimensione scenica del teatro; garantire una adeguata capienza di pubblico che viene ritenuta dagli operatori ottimale di almeno 800 posti; ripensare le condizioni antincendio e di sicurezza e garantire ogni abbattimento delle barriere architettoniche; realizzare di un nuovo volume su Largo S. Agape per ospitare strutture tecniche per il teatro».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli