Ternana ‘incompiuta’, ottobre di rimpianti

Difesa o attacco, manca sempre qualcosa: 7 punti raccolti in 6 gare, chance perse. Tremolada: «Strada giusta». Pochesci senza in gol in casa – campionato – dopo 38 gare

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di S.F.

Martin Valjent

La Ternana copre bene gli spazi e annulla gli avversari, ma non concretizza a dovere. Uno o zero punti, un problema. La Ternana gioca un gran calcio e mette in fila una sequenza di azioni da gol con ottimo score offensivo, tuttavia dietro concede e ‘regala’ segnature con marcature mediocri o, in generale, attuazioni difensive insoddisfacenti. Uno o zero punti, altro problema. Questo il film d’ottobre delle ‘Fere’ di Sandro Pochesci che, anche contro il Carpi, sono uscite dal campo con un bel po’ di rimpianti per l’ennesima chance sprecata tra le mura amiche: 7 punti in 6 match, 6 dei quali su 12 a disposizione nelle quattro sfide al ‘Liberati’. Salto di qualità ancora rinviato, con penultimo posto in graduatoria. La ‘bestia nera’ Calabro blocca a 38 il numero di incontri casalinghi consecutivi con le squadre del trainer romano a segno.

Nicola Antonio Calabro e Sandro Pochesci

IL BUNKER DI CALABRO FUNZIONA, 0-0 AL LIBERATI

La gara attesa, barricata Carpi Quinto precedente tra i due tecnici e per la terza volta – lunedì sera in trasferta per la prima volta – l’undici del 41enne di Galatina lascia a zero la squadra di Pochesci. Non può essere un caso e sul campo si è visto perché, d’altronde lo stesso allenatore della Ternana aveva detto che il rivale «è un vincente, ma ha una mentalità opposta alla mia». Niente di più vero e a conti fatti la partita a scacchi tra i due è stata vinta dal tecnico degli emiliani: una prima mezz’ora – tolto il tentativo di Valjent – di tattica e accorgimenti pressoché senza tiri in porta. Prevedibile che il Carpi sarebbe stato un osso duro per le ‘Fere’ considerata la tipologia di gioco di Calabro: tutti dietro alla linea della palla e lanci per Nzola. Ci sta, due modi di vedere il calcio a confronto. E se non metti dentro quelle due-tre occasioni a disposizione diventa difficile pensare di ottenere il bottino pieno.

Mirko Carretta, troppo egoismo

POCHESCI: «FATTO IL POSSIBILE E DIFESA BRAVA»

L’accelerata che non paga Linee strette e spazi ridotti per gli scambi rapidi e in velocità per la Ternana, bloccata dalla tattica difensivista dei ragazzi di Calabro. Ma dal 35′ in avanti ecco la classica fiammata rossoverde – per cinque minuti la squadra ha ritrovato il ‘suo’ gioco – che ha acceso il match con, in successione, le occasioni di Tremolada (grave l’errore in velocità con il destro, poi la punizione out) e Defendi: troppo poco per superare il Carpi che, al di là del finale di primo tempo e di una decina di minuti del secondo, non è mai andato in affanno nel difendere le folate della Ternana. Dall’altro lato – e ha ragione Pochesci in tal senso, può essere considerata una notizia – Bleve è rimasto imbattuto e non è così usuale per una squadra allenata dal romano. Il rimpianto maggiore nasce proprio da questo fattore: i rossoverdi non hanno approfittato di un evento – per ora – raro come la porta inviolata per garantirsi l’intera posta in palio. Bicchiere mezzo vuoto dunque.

Luca Tremolada, tre buone chance non sfruttate

CALABRO: «OBIETTIVO CENTRATO, VOLEVAMO SOLO PORTAR VIA PUNTI»

Sfortuna e infortuni La ripresa ha visto una Ternana in assoluto controllo nel possesso palla e le intenzioni di Calabro – quantomeno nel primo tempo sporadici tentativi d’attacco c’erano stati – sono state subito chiare. I rossoverdi, nonostante la ragnatela biancorossa, hanno comunque avuto a disposizione delle chance per battere Colombi: il colpo di testa di Albadoro (male il campano al momento della sostituzione, la delusione ci può stare ma si può esprimere anche in maniera più pacata), l’incornata di Montalto finita sul palo e la punizione di Tremolada dai venti metri. Niente da fare, con un pizzico di sfortuna che ha accompagnato le ‘Fere’ durante la ripresa. A completare la serata storta – sotto l’aspetto del risultato, ma anche la performance non è stata memorabile – il trauma cranico di Montalto (già tornato a casa, per fortuna, ma con quattro giorni di prognosi) e l’infortunio muscolare di Signorini.

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Stefano Ranucci

Ottobre di rimpianti, pecca Liberati Torniamo al punto di partenza. In questo mese di ottobre la Ternana ha mostrato di avere difficoltà a vincere le partite sia quando risulta equilibrata e con mentalità meno spregiudicata sia quando va a spron battuto senza stare a pensare troppo alla fase difensiva. Un campanello d’allarme, perché in attesa di ulteriori accorgimenti e miglioramenti a questa squadra serve vincere: il supporto della piazza c’è, l’ottimismo – ma guai ad esagerare – anche e gli applausi per l’effettivo bel calcio mostrato non manca. Ma la sensazione è più di amaro in bocca: nelle 6 gare giocate – 4 delle quali in casa – Defendi e compagni hanno raccolto appena 7 punti, fallendo l’appuntamento con la vittoria al ‘Liberati’ contro Brescia, Ascoli e Carpi. Tutte concorrenti per la salvezza. Il 4-2 allo Spezia l’unica affermazione. Pochesci ripete, giustamente, che «con i complimenti ci facciamo poco». Specie se la classifica inizia ad allungarsi.

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Buona la prova di Defendi

Gol in casa, serie interrotta dopo due anni e mezzo Lo 0-0 maturato con il Carpi ha messo fine alla lunga serie – tra Fondi e Ternana – di match che hanno visto le squadre di Pochesci andare a segno in campionato. Per trovare l’ultimo precedente (in ‘Tim Cup’ era già accaduto con il Trapani) bisogna arrivare al 26 aprile 2015, quando al ‘Purificato’ fu la Lupa Castelli Romani a chiudere la porta e vincere per 0-2, assicurandosi così la promozione nell’allora Lega Pro; da allora 38 gare (32 con i laziali) con almeno una marcatura. L’ultimo 0-0 casalingo del trainer rossoverde risaliva invece al 16 novembre 2014 contro il Cynthia, in uno dei primi incontri da tecnico dei laziali. Non ne vedremo molti altri.

Montalto, palo e trauma cranico

Quel destro fuori misura, lo step e la sfiga Di tecnica ne ha tanta, ma talvolta Tremolada sbaglia – per le qualità che ha – giocate all’apparenza facili. Come nel primo tempo quando, piuttosto che usare il sinistro, ha provato la conclusione con il piede ‘debole’ da posizione centrale e senza pressione sull’assist di Favalli: tiro alto e tentativo sfumato in malomodo. Il milanese – lo fece anche Montalto – si prende la responsabilità: «Dovevo far gol e i ragazzi sono stati straordinari, giusto che mi prenda la colpa per l’occasione del primo tempo. Questo è ciò che fa la differenza nel fare il salto di qualità o non farlo: abbiamo incontrato una squadra tosta, rognosa e difensiva, noi abbiamo giocato a calcio e la squadra è da elogiare. Dopo Cremona è scattato qualcosa perché giochiamo davvero bene pur essendoci qualche errore. Un po’ di sfiga – ha concluso – c’è in questo periodo, poi magari andiamo a Cittadella e fai gol dopo aver subito tutto il match. La Ternana non si deve snaturare perché questo è il nostro modo di giocare». Nota a margine, per le postazioni (panchine nuove) annunciate da Ranucci – sono ancora da montare – ci sarà da attendere il confronto con il Novara.

Diego Albadoro, troppo nervosismo

Due punti persi Amarezza per il nuovo pareggio casalingo. Non può essere altrimenti e Valjent ammette: «Siamo abituati a cambiare i moduli e dobbiamo seguire il mister. Il Carpi – le parole dello slovacco – era tutto chiuso dietro e siamo comunque riusciti a creare occasioni da gol: spesso in B le squadre che giocano fuori fanno così e lo sapevamo. Loro hanno portato a casa un punto prezioso e noi ne abbiamo persi due, la penso così. La buona prova difensiva? Bene, c’è da dire che il Carpi non voleva attaccare e cercava solo il contropiede con palla lunga». La spunta ancora Calabro, ci si rivedrà al ‘Cabassi’ per una nuova sfida. Intanto c’è da aggregarsi ai compagni di corso a Coverciano.

Ternana in campo l’8 dicembre I rossoverdi saranno una delle otto formazioni che, per la 18° giornata, scenderanno in campo venerdì 8 dicembre. La sfida del ‘Liberati’ contro il Parma dell’ex Roberto D’Aversa si disputerà alle 15; le altre gare sono Novara-Cremonese, Cesena-Pescara e Spezia-Foggia.

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