Qualità aria Terni: ecco i primi 624 mila euro

Lotta all’inquinamento e misure per il miglioramento ambientale: tranche di fondi legata all’accordo del dicembre 2018 tra il ministero dell’Ambiente e la Regione

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di S.F.

Riduzione del parco auto circolante sul territorio, incentivazione per la diffusione dei veicoli ad emissione ‘zero’ e rinnovo dell’impiantistica per il riscaldamento degli edifici. Sono tra gli obiettivi principali – medio e lungo termine – dell’accordo di programma firmato il 14 dicembre 2018 tra il ministero dell’Ambiente e la Regione Umbria per la lotta all’inquinamento atmosferico da Pm10 nella ‘conca’ ternana e al contempo migliorare la qualità dell’aria: la dotazione finanziaria prevista per i Comuni coinvolti – c’è anche Narni – è di 3 milioni 950 euro e dopo un anno e mezzo sono arrivati i primi fondi per palazzo Spada.

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La sottoscrizione del 14 dicembre 2018 con Costa e Marini

I fondi che entrano

Per Terni è previsto nel triennio (2019-2021) un ingresso finanziario di 2,4 milioni, il restante è destinato al Comune di Narni. Nell’ultima settimana palazzo Spada ha accertato l’incasso da 624 mila euro tra spese correnti e conto capitale per il trasferimento in anticipazione dell’annualità. Ma a cosa sono utili nel medio periodo? Le azioni fissate per tentare di migliorare la situazione – tutto nasce dalla procedura d’infrazione all’Italia per gli alti livelli costanti di Pm10, in generale – ambientale ternana sono diverse. Una in realtà è già saltata ed è quella relativa allo stop di almeno quattro giorni su sette nel periodo 1° novembre 2019-31 marzo 2020 per veicoli a benzina inferiore o uguale ad Euro 3 e diesel Euro 4. Non è accaduto. Si è proceduto invece come nel recente passo. Motivo? Proprio la mancata erogazione – come spiegò l’assessore Benedetta Salvati – dei fondi dell’accordo. Per quel che concerne il periodo 2020-2021 il protocollo prevede il divieto di circolazione per un minimo di cinque giorni nell’arco della settimana. Vedremo.

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Viabilità a borgo Rivo

Gli impegni

Sponda Regione si punta alla sostituzione dei veicoli con altri a basso impatto ambientale (elettrici, ibridi, metano, ecc.), il potenziamento delle infrastrutture per la ricarica dei mezzi, l’adozione di forme per l’uso del trasporto pubblico locale, l’inserimento nel piano regionale per la qualità dell’aria dei divieti da adottare nell’area critica – conca ternana – per i generatori di calore alimentati a biomassa per il riscaldamento, una via più semplice di accesso dei cittadini per benefici legati alla sostituzione di camini/stufe tradizionali con sistemi ad alta efficienza e la riqualificazione energetica degli edifici. C’è anche un ulteriore tassello riguardante la preparazione e la successiva pubblicazioni degli studi di caratterizzazione delle polveri fini dell’area, di indagini epidemiologiche per valutare gli effetti sulla salute della popolazione e di ricerche per la realizzazione di un sistema di teleriscaldamento (se ne parla a vuoto da due decenni ormai). Infine la volontà di inserire nel piano regionale per la qualità dell’area il divieto di installazione di nuovi impianti di combustione per la produzione di energia elettrica e l’introduzione di vincoli per installazione/esercizio di sistemi di combustione di potenza termina nominale superiore a 500 kilowatt.

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La centralina Arpa Carrara

Il ministero

A livello ministeriale con l’accordo del dicembre 2018 gli impegni riguardano l’attivazione di «procedure per individuare le risorse necessarie a finanziare la sostituzione dei veicoli oggetto dei divieti; promuovere le opportune iniziative per accelerare, nel breve periodo, la progressiva diffusione di veicoli a basse e/o nulle emissioni; presso il ministero delle infrastrutture e dei trasporti una proposta di modifica del decreto legislativo 285/1992, finalizzata ad includere gli aspetti relativi alla tutela dell’ambiente nelle procedure di determinazione dei limiti di velocità» e muoversi per «aggiornare il decreto ministeriale 16 febbraio 2016, in materia di ‘conto termico’». Intanto ad un anno e mezzo dalla sottoscrizione primi fondi per il Comune.

IL TERNI ELECTRIC RECHARGE

La centralina ‘Le Grazie’ a Terni

I dati odierni

Dopo un terribile gennaio con sforamenti – più di quanto avviene solitamente nello stesso periodo – in serie, la situazione è andata man mano migliorando. Ci sono due stazioni urbane che sono molto vicine a raggiungere lo stesso numero dell’intero 2019: si tratta di Carrara (19 al momento, furono 22 in dodici mesi) e Le Grazie (28 attuali contro i 33 dello scorso anno). Tenendo in considerazione anche le ‘industriali’ il dato più basso è quello di Prisciano con 11 giornate (media h24) sopra i 50 µg/m3.

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