Terni, all’ex ‘Globus’ spunta un lucchetto

Ingresso chiuso dopo che per mesi è stato utilizzato da chiunque. La Provincia ha le ‘mani legate’ stante il fallimento pendente

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Per mesi ‘zona franca’ per balordi – che lì infatti trovavano un riparo sicuro e pure un letto -, ridotta ad una pattumiera a cielo semi-aperto. L’area in questione è quella dell’ex Globus Tenda di viale Trieste, storico locale e ‘tendone’ ternano che negli anni, prima di chiudere i battenti, ha ospitato eventi di ogni genere. La scorsa primavera umbriaOn aveva visitato ciò che resta della struttura (FOTO), toccando con mano il profondo degrado – sia igienico che dal punto di vista del decoro e della sicurezza – che la caratterizza. Nel tempo il Comune di Terni ha anche chiesto la rimozione di alcuni rifiuti a cielo aperto lasciati lì da ignoti. Ma la questione è, purtroppo, complessa e ciò non facilita l’individuazione di una nuova prospettiva per questo spazio comunque importante.

Il lucchetto Intanto nei giorni scorsi il proprietario, sollecitato dalla Provincia di Terni che è titolare dell’area, ha fatto apporre un lucchetto alla porta laterale d’ingresso, utilizzabile da chiunque – giorno e notte – per accedere all’interno. Almeno in questo senso un piccolo passo è stato compiuto.

Fallimento pendente Per il resto, a gravare sui destini dell’ex Globus è la procedura fallimentare – in corso – a carico della società proprietaria della struttura. E da questo punto di vista la Provincia di Terni – che in quella procedura rientra fra i creditori, stante alcuni canoni non pagati – poco o nulla può fare. Se non invitare i titolari, appunto, ad attuare le necessarie misure a tutela di decoro e sicurezza.

Un’area problematica, quella di viale Trieste nel suo insieme, dove la Provincia gioca un ruolo centrale. Non solo sulle scuole, ma anche nel caso della palazzina che ospitava le associazioni, da tempo in vendita ma ad oggi senza acquirenti. Il verde circostante è stato di recente sistemato su incarico dell’amministrazione provinciale. Ma i veri nodi prima o poi dovranno essere affrontati, per cercare di evitare che quel pezzo di città scivoli sempre di più nell’abbandono. In questo senso la penuria di risorse che caratterizza le Province in generale – a dispetto delle funzioni che ancora hanno in capo – non aiuta.

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