Terni, anziana morta in casa: «Riflettere»

Nel settembre del 2014 un vicino della donna aveva presentato un esposto in questura

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Poco meno di un anno prima del decesso di Alma Nicolis, la donna di 101 anni trovata senza vita mercoledì 8 luglio nella sua abitazione di via Aminale, un vicino aveva presentato un esposto in questura per evidenziare la situazione di disagio derivante dalle condizioni di salute dell’anziana, seguita da un amministratore di sostegno.

Il motivo «Il mio – spiega il vicino – non era stato un atto contro la signora, ma una segnalazione per favorire una maggiore assistenza nei suoi confronti, soprattutto nelle ore notturne, quando le sue grida e i rumori provenienti dall’abitazione, segno di un disagio evidente, si facevano più percepibili. Un fatto che andava avanti da almeno tre anni».

Supporto Il vicino aveva chiesto un maggiore supporto da parte dei servizi sociali e sanitari per cercare in qualche modo di arginare una situazione che, originata dalle precarie condizioni di salute dell’anziana, aveva finito per creare disagi anche alla sua famiglia.

Riflessione «Crediamo sia doveroso capire ancora oggi – spiega – se ed eventualmente cosa poteva essere fatto di più. Di certo le ore più critiche, per noi ma anche per la poveretta, erano quelle notturne. Il fatto che sia morta in casa da sola, al di là dei significati sociali, deve spingerci ad una riflessione ulteriore sulla necessità di assicurare piena assistenza a chi soffre di problemi di salute così gravi e non può contare sui propri familiari». In ordine all’accaduto, l’autorità giudiziaria – puntualizzazione doverosa – non ha comunque disposto alcun provvedimento.

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