Cabine telefoniche Terni: «Inutili, è tempo di rimuoverle»

Interrogazione del consigliere Michele Rossi: «Vergognoso stato di degrado. Intanto il Comune potrebbe sollecitarne il riuso»

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Pressing per un piano di rimozione da concordare con le compagnie telefoniche interessate in quanto le vecchie cabine sono ormai «totalmente inutili poiché soppiantate dai comodi e diffusissimi telefoni cellulari». A muoversi in tal senso è il consigliere di Terni Civica Michele Rossi con un’interrogazione rivolta al sindaco e all’assessore competente.

Cabine da ‘rottamare’

In premessa l’esponente della maggioranza spiega che «le vecchie cabine ancora presenti in città non sono in grado neppure di servire i pochi utenti rimasti poiché in maggioranza non più funzionanti. Quasi tutte versano in vergognoso stato di degrado: vetri rotti, porte asportate, telefoni divelti, sporcizia ovunque e scritte alle pareti; rifugio di sbandati ed utilizzate a volte come pubblici orinatoi». Un bel po’ di problemi. «L’autorità per le garanzie delle telecomunicazioni (Agcom) aveva avviato lo smaltimento con un ritmo di 30mila l’anno e per il 2015 era previsto l’obiettivo di eliminare tutte queste postazioni, lasciando solo quelle presenti negli ospedali, nelle caserme, nelle scuole e nei comuni difficilmente raggiungibili dalla rete di telefonia mobile». Non è il caso di Terni.

La richiesta

Evidente che non è andata proprio così: «L’obiettivo – aggiunge Rossi – non è stato raggiunto e che tali strutture, inservibili e fatiscenti continuano a rimanere al loro posto nonostante il servizio ormai interrotto. Sarebbe da chiarire a chi tocca tale rimozione se non proprio a chi ha chiesto e ottenuto a suo tempo l’autorizzazione a installarle, occupando una porzione di suolo pubblico e che ora avrebbe il dovere di rimuoverle; altre città hanno sostenuto alcuni progetti di recupero e riuso di queste postazioni: ad esempio a Roma, nel quartiere Prati, con il progetto ‘piante al telefono’ un giovane designer le ha trasformate in serre, dove trovare piante di basilico, rosmarino e salvia, oltre a tante altre erbe aromatiche e lavanda. Iniziativa che ricorda quella di un architetto newyorkese che le aveva trasformate in librerie on the road. In attesa della rimozione anche il Comune di Terni potrebbe sollecitarne un possibile riuso». Da qui il doppio input. Sia per il temporaneo riutilizzo che per la rimozione.

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