Terni, caso Fernandez: Firenze archivia tutto

Per la procura toscana non ci fu alcun abuso d’ufficio. Chiuse le indagini anche a Terni: accuse ridimensionate

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Per l’accusa aveva fatto pedinare un magistrato del tribunale di Terni, andando oltre quelle che erano le sue facoltà di funzionario di polizia. Una contestazione caduta, al pari di altre, in seguito ai riscontri condotti nel tempo dalla procura di Firenze, competente per tutte le questioni che riguardano i magistrati umbri.

Archiviazione Rispetto alle ipotesi iniziali, si alleggerisce così la posizione dell’ex dirigente della Digos di Terni, Moreno Fernandez, nei confronti del quale il sostituto procuratore Elisabetta Massini, nell’estate del 2013, aveva chiesto l’applicazione di tutta una serie di misure cautelari, respinte in serie dal gip di Terni, dal tribunale del riesame e dalla quinta sezione della corte di cassazione.

Stralcio Il procedimento a carico del funzionario di polizia era stato suddiviso in due tronconi: uno relativo all’ipotesi di abuso d’ufficio a danno di un giudice – stralcio finito sotto la lente della procura fiorentina – e un secondo filone rimasto invece a Terni.

Indagini chiuse Per il primo i magistrati toscani hanno disposto l’archiviazione tout court. Non diversamente, il filone rimasto di competenza della procura ternana ha subito un ridimensionamento: in seguito all’avviso di conclusione delle indagini preliminari, rimangono in piedi solo due ipotesi di reato – rivelazione di segreti d’ufficio e falso – legate ad altrettanti episodi. Finiscono invece in soffitta gli altri sei capi di imputazione inizialmente contestati.

«Fiduciosi» Interpellato sul punto, il legale difensore di Moreno Fernandez – l’avvocato Alessandro Ricci del foro di Perugia – si dice «tutt’altro che sorpreso dalla totale archiviazione da parte dei magistrati di Firenze. Ce l’aspettavamo – aggiunge – in base agli elementi che erano emersi e che avevano indicato la totale estraneità del dottor Fernandez rispetto alle contestazioni inizialmente mosse. Quanto alla chiusura delle indagini – spiega – restano due ipotesi di reato, minimali, che a nostro giudizio non supereranno il primo vaglio giurisdizionale che attendiamo con serenità e massima fiducia».

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