Terni, ci si riprova: ecco Bike Ter, restyling e addio Valentina

In arrivo il montaggio, l’annuncio di Giammari: 19 le aree coinvolte. Finora il servizio è stato un fallimento. Novità stazione in via Battisti

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di S.F.

C’è chi ha utilizzato Valentina per rinominare il lago di Ventina. Abbaglio clamoroso che non è passato inosservato. In città invece è pronto l’addio a tale denominazione per il ‘faticoso’ servizio di bike sharing a Terni: tutto pronto per l’ulteriore tentativo di rilancio post restyling. Primi cenni a lato del parco di viale Martiri della Libertà per Bike Ter, il nuovo nome scelto. A darne notizia venerdì mattina in occasione della commissione congiunta – I e II, argomento Pums e nodo merci – è stato l’architetto Walter Giammari, funzionario per la mobilità del Comune. Finora non è andata granché bene, tutt’altro.

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Montaggio in arrivo

Il funzionario ha tirato fuori l’argomento mentre parlava del Piano urbano della mobilità sostenibile, al centro dell’attenzione per una modifica legata agli interscambi modali: «Stamattina – le sue parole – sono arrivate le nuove ciclostazioni per il bike sharing e sono in procinto di essere cambiate in tutte e diciannove le stazioni. Ci sarà anche quella in via Battisti». Il montaggio, salvo rinvii, scatterà da martedì prossimo: «La novità sostanziale è che si cambiano le testate delle colonnine perché sono predisposte per la ricarica elettrica e oltretutto potranno leggere i nuovi microchip». In linea teorica sarà tutto più fluido per prenotazioni e abbonamenti con possibilità di agire online.

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E le biciclette? Annoso problema

In quanto alle biciclette al momento sono in fase di restyling. Il servizio – come già noto – riprenderà con una nuova denominazione, Bike Ter appunto. Il problema storico resta e rimane difficile pensare che ci possa essere un cambio radicale rispetto al passato in merito allo scarso utilizzo (eufemismo) del bike sharing a Terni. La ‘ristrutturazione’ di Valentina è stata progettata tre anni con un tentativo da 400 mila euro grazie a Primus, il Programma di incentivazione della mobilità urbana sostenibile del ministero. Il gestore resta sempre la piemontese Bicincittà Italia. Del tema se ne era parlato a lungo lo scorso 28 ottobre in commissione tra il guaio delle bici non attive e la volontà di ripartire: «Si parla di sostituire le colonnine con revamping di logo e grafica per renderlo più attrattivo», aveva spiegato l’assessore Federico Cini. Con critiche e dubbi bipartisan. Vedremo se funzionerà.

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