Terni, droga nel locale: scattano il sequestro e l’arresto di un 34enne

Indagine della squadra Mobile di Terni che, su ordine dell’autorità giudiziaria, ha posto i sigilli all’esercizio di via Lanzi

Condividi questo articolo su

È stato arrestato venerdì mattina dagli agenti della squadra Mobile, su ordine del gip di Terni Barbara Di Giovannantonio che lo ha posto ai domiciliari, un 34enne di nazionalità albanese (F.H. le sue iniziali) già noto per reati di droga e contro la persona. L’uomo è ritenuto ‘gestore di fatto’ di un locale di via Lanzi, a Terni, dove gli inquirenti hanno riscontrato il consumo di cocaina da parte di numerosi avventori. L’indagine è partita dopo l’operazione antidroga ‘Caronte’ condotta dagli investigatori della Mobile ternana e che, lo scorso febbraio, aveva portato all’arresto di nove persone.

Locale sequestrato

«In particolare – riporta la questura di Terni in una nota – sono stati acquisiti ulteriori elementi che hanno riguardato proprio il cittadino albanese, il quale si ritiene che abbia adibito o che comunque abbia consentito che venisse adibito, dal gennaio al dicembre 2020, un locale pubblico di via Lanzi (tra i principali della movida ternana ed abitualmente frequentato da indagati della suddetta operazione antidroga), a luogo di convegno di persone che all’interno facevano uso di cocaina. Dalle dichiarazioni degli avventori, infatti, è emerso come questi consumassero cocaina all’interno del bagno del locale, in quanto l’indagato, gestore di fatto dell’attività, era consapevole di quanto avvenisse o comunque lo tollerava. Il locale in questione, che di fatto risulta di proprietà di un’altra persona, è stato sottoposto a sequestro preventivo su richiesta del pubblico ministero. Per i clienti abituali, e non solo le persone coinvolte nell’operazione ‘Caronte’, ma anche molti giovani ternani, quel posto era il loro ‘porto sicuro’ dove consumare indisturbati cocaina, dopo averla comprata proprio nei pressi del locale, praticamente a km 0».

L’articolo

L’arresto è stato eseguito ai sensi dell’articolo 79 DPR 309/90 che recita: ‘Chiunque, avendo la disponibilità di un immobile, di un ambiente o di un veicolo a ciò idoneo, lo adibisce o consente che altri lo adibiscano a luogo di convegno abituale di persone che ivi si diano all’uso di sostanze stupefacenti o psicotrope, è punito con le stesse pene previste nel comma 1’. L’interrogatorio di garanzia del 34enne arrestato, si terrà martedì mattina di fronte al gip.

L’avvocato Mattiangeli

La difesa: «Nessuno sapeva»

L’avvocato Francesco Mattiangeli difende sia il giovane albanese arrestato che il proprietario del locale colpito dal sequestro: «Entrambi – spiega – si dicono del tutto estranei a questo consumo di stupefacenti che sarebbe avvenuto all’interno del bagno del pub. Situazioni di cui non erano minimamente a conoscenza né avevamo mai tollerato o favorito. Prova ne è il fatto che nel locale sono presenti delle telecamere installate dalla proprietà proprio per controllare qualsiasi situazione sospetta o pericolosa. Martedì – spiega l’avvocato Mattiangeli – si terrà l’interrogatorio del mio assistito che si è visto applicare i domiciliari e, all’esito, decideremo quali azioni intraprendere anche in relazione al sequestro preventivo dell’attività, misura che ci sembra sproporzionata rispetto alle presunte responsabilità addebitate».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli