Terni, elettrodotto Pietrafitta-Villavalle: smontaggio e ‘alert’ per il paesaggio

Mirino sui movimenti in sviluppo nell’area nord della città. C’è di mezzo la variante

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L’elettrodotto 220 kv Pietrafitta-Villavalle torna a far parlare dopo i numerosi ricorsi al Tar per la variante e le polemiche di natura ambientale. Sì, perché in questi giorni è in corso lo smontaggio nella parte di borgo Rivo, Campitello, Fontana di Polo e Gabelletta.

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La novità

Ne parla il capogruppo del PD Francesco Filipponi: «Ciò lo si deve anche al lavoro di esame e confronto, avuto dalle amministrazioni di centrosinistra nel corso degli anni, in particolare tra il 2014 ed il 2016, e poi fino al 2017. Il gruppo Terna, nel 2016 aveva ufficializzato, con un avviso pubblico, la richiesta di autorizzazione già annunciata nel 2014, alla costruzione e all’esercizio della variante di tracciato ricadente nel territorio del comune di Terni, località Borgo Rivo, Campitello e Fontana di Polo dell’elettrodotto da 220 kV Pietrafitta-Villavalle. Tale istanza era alla sottoscrizione di un protocollo d’intesa, che annoverava la razionalizzazione della rete elettrica in una zona intensamente urbanizzata e che in attuazione di tale impegno Terna avrebbe sostenuto la rimozione di parte dell’elettrodotto 220 kV Villavalle – Pietrafitta, già denominato Villavalle-Poggio a Caiano. L’elettrodotto congiunge la stazione elettrica di Villavalle alla centrale di Pietrafitta, fa parte della rete di trasmissione nazionale e costituisce un elemento dello sviluppo socio-economico della Regione Umbria. La variante ha previsto la demolizione di circa 12 chilometri di elettrodotti 220 kV. In particolare l’intervento sta riguardando, nelle vicinanze del percorso in fase di smontaggio, la rimessa in opera di un’altra linea elettrica a 220 kV denominata Villavalle-S.Dalmazio, disattiva e già per lunghi tratti demolita, il cui tracciato sta venendo utilizzato in gran parte per realizzare la nuova variante, secondo quanto stabilito da un decreto ministeriale del 2019».

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Allarme paesaggio

Mirino sull’ultimo decreto ministeriale: «Chiedemmo alla precedente amministrazione di centrodestra di vigilare sulla tutela ambientale, paesaggistica delle zone pedemontane, anche attraverso una richiesta del nostro gruppo consiliare di osservazione al decreto per interramento di alcuni tratti, così come avvenuto in altre parti del nostro Paese. Ciò non è avvenuto ed abbiamo lo scorso giugno 2023 rinnovato questa richiesta all’attuale amministrazione, che non ha inteso proporre a Terni dei correttivi, e per questo ci ha indotto a produrre nuovi atti nel mese di dicembre 2023, anche avendo a mente i contenziosi tuttora in corso.
Ribadendo la nostra totale soddisfazione per lo smontaggio del tracciato sopra la zona di Terni nord intensamente urbanizzata, grazie anche all’opera del centrosinistra, chiediamo un coinvolgimento – conclude – dei residenti della fascia pedemontana al fine di assumere iniziative utili alla tutela ambientale e paesaggistica di quella zona del nostro comune».

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