Terni, Fabbrica d’armi: «Faranno assunzioni»

Sereni, Paparelli e Di Girolamo soddisfatti dell’incontro con il consigliere del ministro: «Evidenziate criticità e fornite rassicurazioni»

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«Importanti risposte» sul futuro del Pmal (la Fabbrica d’armi) di Terni. Sono quelle che Simone Mazzucca, consigliere del ministro della difesa Roberta Pinotti, avrebbe fornito alla vice presidente della Camera Marina Sereni, al vice presidente della Regione Fabio Paparelli e al sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo – assente il senatore Gianluca Rossi per impegni parlamentari – in occasione dell’incontro che si è tenuto mercoledì mattina. A riferirlo è l’ufficio stampa della Sereni.

TERNI, FABBRICA D’ARMI: «RISCHIO CHIUSURA»

«Valore strategico» «Alle preoccupazioni espresse in più occasioni, sia dai parlamentari che dalle istituzioni della città e della regione – si legge nella nota – il ministero ha dato alcune importanti risposte, confermando il valore strategico dello stabilimento di Terni, al cui interno operano professionalità che non si possono disperdere. Ciò ha portato e porta il ministero a valutare come prioritaria la questione del personale civile, necessario per mantenere la funzionalità dell’impianto di Terni, in un contesto in cui le carenze di organico riguardano tutti gli stabilimenti e i poli presenti sul territorio nazionale, in alcuni casi anche in misura più preoccupante rispetto alla struttura umbra».

Personale in arrivo «Per queste ragioni – affermano Marina Sereni, Fabio Paparelli e Leopoldo Di Girolamo nella nota congiunta – per quanto riguarda le prospettive sul piano occupazionale, il ministero ha delineato un quadro in più tappe. Alle assegnazioni e alle assunzioni nel corso del 2017 (3 unità assegnate di recente, anche da concorsi risalenti nel tempo) seguirà, nel 2018, un’altra immissione di personale. Il ministero della Difesa è stato, infatti, già autorizzato dalla Funzione pubblica a bandire procedure concorsuali per complessivi 14 posti, di cui 6 saranno destinati a Terni. Inoltre, nel medio periodo, il ministero – prosegue la nota – ha già approntato una ricognizione dei fabbisogni di personale civile e sta predisponendo le richieste per avviare, una volta emanate le linee guida della Funzione pubblica, una nuova fase di reclutamento che riguarderà anche in maniera significativa l’impianto di Terni».

«Serve un ricambio» «Siamo grati alla Ministra e ai suoi collaboratori per l’attenzione e l’interessamento che hanno dimostrato – affermano i tre rappresentanti umbri delle istituzioni -. Il percorso che ci è stato prefigurato ci dà alcuni elementi di certezza e ci rassicura sulle intenzioni e le volontà della Difesa, in un quadro di vincoli stringenti che riguardano l’insieme della pubblica amministrazione. Abbiamo sottolineato ai rappresentanti del ministro l’importanza di un binario che guardi in particolare alla prossima tornata di pensionamenti per raggiunti limiti di età, per prevenire un depauperamento di professionalità senza un adeguato ricambio e accompagnamento delle nuove risorse da inserire».

Il PD Il gruppo del Partito Democratico, dice il capogruppo in consiglio comunale, Francesco Filipponi, «esprime soddisfazione per l’esito dell’incontro. I risultati tangibili ottenuti e gli impegni presi, vanno nella direzione auspicata dall’atto di indirizzo, presentato dal nostro gruppo consigliare e approvato dal consiglio comunale di Terni con delibera 178 del 2014. La conferma da parte del Ministero del valore strategico dello stabilimento di Terni, al cui interno opera personale dotato di competenza specifica e notevole professionalità, ci rende ancor più consapevoli del valore del sito ternano. Le prospettive positive sul piano occupazionale, seppure suddivise in diverse fasi temporali, e i primi concreti risultati ci esortano a continuare l’impegno di attenzione verso il Polo. Desideriamo infine ringraziare la delegazione istituzionale che oltre a partecipare all’incontro odierno ha seguito da tempo la vicenda, il Ministero della Difesa per l’attenzione dimostrata, la Regione e i parlamentari per la mediazione operata, le sigle sindacali e le RSU del Polo, che con tanta passione hanno svolto un ruolo fondamentale di stimolo nei confronti della città e delle sue istituzioni».

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