Terni, finta bomba in Comune: c’è il processo

Citazione a giudizio per il 71enne, ex collaboratore a palazzo Spada, accusato di procurato allarme e interruzione di pubblico servizio

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‘Procurato allarme’ e ‘interruzione di pubblico servizio’: questi i reati contestati dalla procura di Terni – il pm titolare del fascicolo è Tullio Cicoria – al 71enne originario del padovano (F.I. le sue iniziali) denunciato a piede libero dalla Digos di Terni per aver piazzato, era la mattina del 4 ottobre 2017, un finto ordigno all’interno di un bagno posto al secondo piano di palazzo Spada, sede del Comune di Terni, accanto agli uffici dell’avvocatura comunale. L’uomo è stato citato a giudizio e la prima udienza del processo a suo carico si terrà il prossimo 6 giugno di fronte al tribunale di Terni in composizione monocratica. Il 71enne è difeso dall’avvocato Fulvio Carlo Maiorca del foro di Teramo ed è probabile che l’amministrazione comunale ternana si costituisca parte civile.

TERNI, FINTA BOMBA IN COMUNE: «È STATO LUI»

Il finto ordigno

L’evacuazione e le indagini

Erano stati gli artificieri del nucleo antisabotaggio della questura di Roma ad accertare l’inoffensività della finta bomba, composta da una scatola con dentro due panetti di plastica collegati con dei fili elettrici, una sveglia analogica e due led intermittenti. La gravità del gesto – legata anche all’evacuazione per circa tre ore della sede comunale – aveva comunque portato ad accurate indagini che, sostenute dalle testimonianze, dalle telecamere presenti in zona e dal test del Dna sugli elementi del ‘simulacro’, avevano consentito di individuare nel 71enne – che da pensionato svolgeva alcune piccole mansioni nell’ambito del Comune di Terni – l’autore del gesto alla cui base, nonostante la vicinanza ad idee di estrema da parte dell’anziano, gli inquirenti non hanno ravvisato motivazioni politiche.

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