Terni, ‘geometri’: prima classe a rischio

Solo 6 i ragazzi che al momento hanno presentato domanda d’iscrizione

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di Francesca Torricelli

La classe prima dei geometri ‘non s’ha da fare’. Venerdì si sono chiuse le iscrizioni per l’anno scolastico 2015-2016 e un dato è già più che chiaro. A Terni non si formerà nemmeno una classe prima dei geometri.

Sei iscrizioni «È vero. Non si formeranno nuove classi dei geometri, perché sono solo 6 i ragazzi che hanno presentato domanda d’iscrizione al momento. Ma che sia chiaro, questo non equivale al tramonto dei geometri», risuonano le parole del dirigente scolastico dell’Istituto tecnico e tecnologico ‘Allievi-Sangallo’ di Terni, la professoressa Cinzia Fabrizi, raggiunta telefonicamente da umbriaOn.

Itis in aumento Per il prossimo anno scolastico, fino ad ora, all’Istituto tecnico e tecnologico, «sono pervenute 147 nuove iscrizioni – comprese le 6 dei geometri – rispetto alle 109 dello scorso anno. Un dato positivo, direi». L’istituto industriale «tiene e anche bene. Gli iscritti aumentano e avremo addirittura 1 o 2 prime in più rispetto al 2014-2015».

I licei in calo «Ma di cosa vogliamo parlare?», esclama la professoressa. «In tutti i licei della città c’è una forte riduzione di iscrizioni, così come per l’istituto tecnico commerciale. L’unico a rimanere in linea è il liceo Donatelli e l’Istituto industriale, nettamente in aumento. I geometri, purtroppo, quest’anno scontano anche una contrazione a carattere nazionale».

Il collegio geometri Cinzia Fabrizi è tranquilla e spiega che «i 6 alunni che hanno presentato l’iscrizione per i geometri, saranno distribuiti nelle altre classi prime. Anche perché, il primo biennio è uguale per tutti, ci sono le stesse materie. Poi, dal terzo anno vedremo. Magari nel frattempo le cose saranno cambiate». Prosegue, intanto, la collaborazione «con il collegio geometri, che permette ai ragazzi di ricevere la giusta formazione il linea con la nuova qualifica di ‘Tecnico ambientale’».

La scuola non muore Il dirigente scolastico, in conclusione, sottolinea il fatto che «se per un anno non si forma un corso, la scuola non muore. Io mi auguro solamente di avere le condizioni per lavorare in tranquillità e con la collaborazione di tutti».

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