Terni: i magistrati in classe e gli studenti in tribunale per combattere la violenza di genere

Accordo fra palazzo di Giustizia e Ufficio scolastico regionale dell’Umbria

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Un accordo fra Tribunale di Terni e Ufficio scolastico regionale dell’Umbria – Ambito territoriale provincia di Terni – per contrastare la violenza domestica e di genere e diffondere fra i giovani la cultura del rispetto. È stato siglato giovedì presso il palazzo di Giustizia di Terni, alla presenza delle autorità, con le firme della presidente del Tribunale – facente funzioni – Monica Velletti e del dirigente titolare dell’Ufficio scolastico regionale, Sergio Repetto. «Questo accordo – afferma Monica Velletti – vuole far sì che il patrimonio culturale che già nelle aule del tribunale, non solo del penale ma anche del civile, ci vede impegnati nel contrasto alla violenza di genere, si diffonda e raggiunga i ragazzi delle scuole superiori. I magistrati incontreranno gli studenti e i loro docenti nelle scuole e gli studenti verranno in tribunale per seguire udienze penali legate al reato di maltrattamenti, toccare con mano lo svolgimento del processo per far sì che resti una traccia importante in loro. Fra un anno, al termine del progetto, si terrà una giornata in cui i ragazzi esporranno e presenteranno i propri elaborati, di qualsiasi genere, dedicati alla tematica affrontata attraverso questo accordo. Ciò per stimolare una riflessione consapevole e il più possibile approfondita su quella che è una realtà drammaticamente attuale». Per Sergio Repetto «l’attività preventiva, formativa, è fondamentale. Si tratta del primo accordo del genere in Umbria e potremo contare sul contributo della presidente del tribunale di Terni e di otto magistrati, sia a scuola che presso il palazzo di Giustizia. Poi ci saranno attività laboratoriali che porteranno i ragazzi a realizzare contenuti secondo la propria sensibilità». In merito ai reati di genere nel Ternano, la presidente Velletti spiega che «l’impressione è che ci sia un aumento complessivo. In ogni caso, come tribunale di Terni, ci siamo dati il compito, attraverso un progetto pilota che conduciamo da anni, di far emergere eventuali situazioni di violenza familiare già in ambito civile, nei procedimenti in materia di famiglia. Prima si attendeva il giudizio penale, percorso che ha una sua logica, ma l’indirizzo che abbiamo inteso seguire, diventando un esempio a livello nazionale, è quello di portare alla luce questi aspetti senza attendere la sentenza penale. Il fatto che un genitore sia violento, deve emergere tempestivamente e con chiarezza anche in ambito civile».

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