Terni, il 30 settembre le premiazioni per il 26° Certamen Taciteum

Soddisfazione al liceo classico ‘Tacito’ per un’edizione resa più complicata dal Covid. La lettera del professor Parroni

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Anche se con una modalità inconsueta, al liceo classico ‘Tacito’ di Terni, si è tenuta la 26° edizione del ‘Certamen Taciteum’. Purtroppo non è stato possibile realizzare il ‘Grande Certamen’, rivolto agli alunni dell’ultimo anno di corso superiore, ma si è potuto svolgere il ‘Piccolo Certamen’, rivolto agli alunni dei primi quattro anni delle scuole superiori che hanno svolto il loro compito da scuola nello stesso giorno e nella stessa ora delle altre sedi, così come il concorso della ‘Sezione ricerche’.

I riconoscimenti

Grande è stato il successo: sono presto arrivate le iscrizioni da molti istituti in cui si studia ancora la lingua di Cesare: dai licei classici agli scientifici, alle altre scuole che prevedono lo studio del latino. Vari i luoghi di provenienza: oltre Terni e Orvieto, si è andati da Roma a Savona, a Livorno, a Taranto, Lecce, Salerno, Messina, Siracusa. Ad ognuno è andata la sua ‘Palma’, il suo riconoscimento. Anche la ‘Sezione ricerche’, la cui commissione è stata come ogni anno guidata dal professor Giorgio Buonamente dell’università degli Studi di Perugia, ha assegnato il premio ad un alunno del liceo classico ‘F. De Sanctis’ di Salerno, Matteo Amato. Ogni gara ha una premiazione, il giusto riconoscimento agli sforzi e all’impegno profusi dagli alunni nel momento in cui attivano le loro competenze traduttive, e questa premiazione avverrà in modalità streaming il prossimo 30 settembre alle ore 16. Sperando di riprendere presto le attività ridimensionate per il Covid, si prosegue lavorando già per la 27° edizione.

Il messaggio del professor Piergiorgio Parroni
presidente della commissione Grande Certamen
professore emerito di filologia classica Università La Sapienza di Roma

Sono lieto di far pervenire il mio cordiale saluto a tutti gli intervenuti e i miei più vivi rallegramenti ai vincitori del piccolo Certamen, che in questi tempi calamitosi ha avuto anche il merito di far continuare, sia pure in maniera ridotta, una tradizione che ha ormai superato il quarto di secolo. L’auspicio di noi tutti è che il suo fratello maggiore, il grande Certamen, possa riprendere la sua cadenza annuale già a partire dal 2022, e sono certo che la preside del Liceo ternano intitolato a Tacito, Roberta Bambini, con la sua determinazione e il suo entusiasmo si adoprerà in ogni modo, compatibilmente con l’andamento della pandemia, per far rivivere nella sua completezza l’importante manifestazione. Come è noto, il Certamen, ideato e realizzato da una persona altrettanto determinata ed entusiasta, Lina Lo Giudice Sergi, con il sostegno del mio maestro Scevola Mariotti, ha riscosso negli anni crescenti consensi e successi. La sopravvivenza del latino nei licei è da tempo messa in discussione da molti: da parte dei più illuminati non si disconosce l’importanza dello studio della civiltà classica (il discorso riguarda anche il greco), ma si ritiene ormai inattuale lo studio di lingue ‘morte’ che sottraggono spazio a materie sempre più ineludibili, come le scienze cosiddette esatte, le lingue moderne, l’informatica. Io credo invece che proprio lo studio linguistico vada salvato (magari ripensato nei metodi di insegnamento: si continua, p. es., a dare troppo peso ad aride classificazioni grammaticali a scapito del lessico), convinto come sono che solo attraverso tale studio si potenziano i mezzi espressivi, chiave di accesso all’approfondimento di qualsiasi disciplina. Ma non debbo ripetere cose già note a dei giovani che con la partecipazione al piccolo Certamen hanno dimostrato la loro affezione al latino. Dunque mi rallegro di nuovo con voi, cari ragazzi, e – aggiungo – con i vostri insegnanti che hanno saputo infondervi la passione per una materia non facile da amare. A voi in particolare auguri di cuore per una felice prosecuzione del vostro percorso scolastico e, ciò che più conta, per la vostra vita.

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