Terni, inceneritore: «Nostro ‘no’ è netto»

Il sindaco Di Girolamo e l’assessore Giacchetti: «Pronti a rappresentare le ragioni di Terni in ogni sede». La Lega Nord: «Il senatore Candiani porterà la questione ambientale ternana all’attenzione del governo»

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«Il no del Comune di Terni all’inceneritore Terni Biomassa sarà portato avanti in tutte le sedi dovute e possibili, nella convinzione che la posizione espressa dall’amministrazione comunale, e supportata dalla Asl, sia la più corretta e la più consona al contesto ambientale di Terni». E’ quanto affermano il sindaco Leopoldo Di Girolamo e l’assessore all’ambiente Emilio Giacchetti.

Rispetto delle norme «Abbiamo espresso, senza se e senza ma, il parere negativo del Comune, un no che non può essere interpretato, perché è netto. Sempre comunque consapevoli che la normativa prevede che il titolo autorizzativo sia rilasciato o meno dalla Regione. Noi non ci fermeremo a questo passaggio, siamo pronti a farne altri, percorrendo le vie previste dalle norme. L’operato del Comune di Terni è incardinato sul rispetto delle norme e delle procedure, quale garanzia del vivere democratico. La chiusura dell’inceneritore deve comunque avvenire utilizzando gli strumenti normativi possibili, non può essere fondata su atti che non avrebbero alcuna valenza legale e che potrebbero arrecare danni al Comune e alla comunità ternana».

Il no del Comune di Terni, aggiungono il sindaco e l’assessore, «sarà piuttosto affidato ai percorsi dovuti, nella volontà di arrivare a una chiusura che non possa poi essere messa in discussione e arrecare gravi ripercussioni. Il senso del governo e della serietà dell’azione amministrativa è questo, chi invoca scorciatoie, colpi di mano amministrative, è in malafede soprattutto se ha ruoli politici che lo portano a conosce la valenza e il peso delle procedure. Continuiamo ad assistere, infatti, anche in queste ore a interventi di esponenti politici e di comitati che sembrano sempre di meno interessati alla chiusura dell’inceneritore, ma solo a utilizzare la vicenda per attaccare l’amministrazione comunale».

Emanuele Fiorini

La Lega Nord «Ormai è chiara la posizione del Comune di Terni e della Regione Umbria in merito alla questione dell’inceneritore di Terni Biomassa», sottolinea il capogruppo Lega Nord Umbria, Emanuele Fiorini. «L’atteggiamento vago e per nulla risoluto del sindaco Di Girolamo in occasione della Conferenza dei Servizi, ha messo in risalto l’incapacità del Pd e del centrosinistra di tutelare gli interessi alla salute dei cittadini tutti e, allo stesso tempo, l’incapacità di contrapporsi a quelli che sono gli interessi economici di pochi». La Lega Nord vuole, inoltre, «capire la posizione di Arpa che, sempre in Conferenza, ha mantenuto un comportamento apatico al contrario di quanto ci si aspetterebbe da un organo preposto alla protezione dell’ambiente e al controllo dei livello di inquinamento. Eppure avevano fatto rumore le dichiarazioni del presidente regionale Walter Ganapini il quale, convocato in Commissione regionale, aveva dichiarato che sotto l’aspetto dell’inquinamento ‘Terni è peggio di Taranto’».

Battaglia L’inceneritore, intanto, «è tornato a bruciare e la salute dei cittadini ternani continua ad essere a rischio», si legge ancora in una nota del capogruppo. «Ma la nostra battaglia non finisce qui, anzi, inizia ora. Basta nascondere le carte e approfittarsi dei vuoti normativi e delle larghe maglie della burocrazia italiana: chiediamo di sapere che tipo di materiali vengono bruciati e da dove provengono, oltre ai risultati delle analisi svolte da Asl 2 e Arpa Umbria in relazione alle emissioni, ai livelli di inquinamento, alle risoluzioni adottate per l’abbattimento delle polveri e il contenimento dei fumi. Chiediamo, inoltre, di attivare un serio studio epidemiologico, nel territorio ternano, che possa finalmente chiarire quali sono i rischi connessi all’utilizzo della pratica di incenerimento». La Lega Nord Umbria annuncia «una battaglia in Regione e presso il Governo, tramite il senatore Stefano Candiani, il quale renderà nota al Ministero dell’ambiente e quello della salute la situazione ternana, presentando anche apposita interrogazione».

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