«Asm continua ad essere gestita come in passato, lo attesta anche il fiume di consulenze con affidamento diretto. Cifre che sommando gli importi sono a dir poco impressionanti. Probabilmente milioni di euro che da Asm sono finiti verso alcuni professionisti. A questo vanno aggiunti bandi per centinaia di migliaia di euro che potenzialmente vanno a sovrapporre figure professionali e mansioni che potrebbero spettare al Cda della partecipata del comune di Terni. Procedure che stiamo vagliando con grande attenzione e sulle quali informeremo l’opionione pubblica perché i cittadini ternani hanno tutto il diritto di sapere come vengono spesi i soldi delle loro bollette». Evidenzia in una nota il consigliere comunale de Movimento 5 stelle Luca Simonetti.
«Attivare una commissione speciale d’indagine»
«Questo è quello che accade mentre qualcuno voleva farci credere che regalando il controllo dell’acqua pubblica ai privati, per una cifra irrisoria, avremmo salvato i bilanci di Asm. Barzellette – si legge ancora nella nota di Simonetti – che non fanno ridere, situazioni drammatiche che emergono leggendo i bilanci dell’azienda dove le criticità gestionali emergono in maniera netta. In queste ore qualcuno pensa che mettendo di mezzo i problemi delle famiglie e dei lavoratori, si possano nascondere le colpe derivanti da una cattiva amministrazione che ieri come oggi continua a gestire i beni dei ternani in modo assai discutibile. Il Comune di Terni deve trovare il coraggio di rompere con il passato, anche, soprattutto nella gestione delle municipalizzate che non possono continuare a drenare risorse pubbliche. Per questo abbiamo depositato, unitamente con tutte le minoranze, una richiesta formale perché venga attivata una commissione speciale d’indagine che vada a far luce sulla gestione dell’Asm Terni e del Servizio idrico integrato».