Terni: «La nuova fase del Pd in Umbria»

Fabio Narciso, presidente dell’assemblea provinciale, delinea lo scenario futuro

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di Fabio Narciso
Presidente dell’Assemblea provinciale di Terni del Pd

Ci lasciamo alle spalle una campagna elettorale molto complessa che è coincisa con un momento di grande difficoltà che vive la nostra economia e di conseguenza che vivono le nostre amministrazioni. I risultati elettorali sono certamente in chiaro scuro.

Il primo dato che balza agli occhi è senz’altro quello dell’astensione, che seppur era alla vigilia annunciato e fisiologico nelle campagne elettorali regionali, è stato molto incisivo sopratutto nel nostro territorio e fortemente penalizzante per il partito democratico.

Su questo dato dovremmo interrogarci e proporre insieme soluzioni che traguardino un modello di partito che si apra ancora di più ai contributi ed alle scelte condivise da tutti internamente ed, esternamente dovremmo proporre modelli che sfruttino al massimo i rinnovati istituti della partecipazione.

Altro dato allarmante è quello della perdita in valore assoluto dei voti che è stata molto consistente portando il nostro partito al minimo storico. Registriamo poi una corrispondente avanzata delle destre.

La lega polarizza i voti con la sua politica aggressiva sulle tematiche della sicurezza e c’è poi il contemporaneo crollo di Forza Italia che libera parte dell’elettorato moderato. Per concludere il Movimento 5 Stelle, seppur in leggera flessione, procede ad una sostanziale stabilizzazione dei voti tanto da non farlo più considerare come una tipica meteora elettorale italiana, ma una insidiosa forza politica pronta ad incalzare a tutto campo sopratutto su alcuni temi scottanti e di grande presa sull opinione pubblica.

Il quadro si completa registrando una grande necessità di interpretazione delle grandi istanze sociali, in modo nuovo, all’interno dei contenitori esistenti, senza un reale spazio politico al di fuori dei partiti consolidati e sopratutto con un ridottissimo spazio a sinistra del Pd.

Per invertire questa tendenza progressiva dovremmo lavorare tutti all’interno del Pd e confrontarci molto. È certo che la soluzione ancora una volta è quella di contribuire alla costruzione di una comunità politica aperta a tutti, sia internamente che esternamente, condividendo e rispettando sempre le modalità di scelta delle decisioni costruite in un regime di piena condivisione.

Fa molto male seguire ogni giorno l’immagine che la stampa offre all’opinione pubblica di un Pd lacerato e diviso.

Tutta la classe dirigente del partito, che è una risorsa per le nostre comunità, deve lavorare con grande senso di responsabilità in modo da mettere il Partito democratico e le amministrazioni che governiamo nelle migliori condizioni politiche per il bene della governabilità delle nostre comunità.

In un quadro di questo tipo, acuito dalla istituzione di un collegio regionale unico, sottolineo il brillante risultato dei nostri candidati che hanno saputo sopperire a tutte queste difficoltà conseguendo un grandissimo risultato con articolazioni diverse, uno con una connotazione fortemente territoriale ma non solo ed un altro con consensi diffusi in tutto il territorio regionale.

Dentro quel voto, se guardiamo attentamente, ci sono caratteristiche ed istanze nuove di cui dovremmo tenere conto. Non farlo, interpretare quelle istanze con le solite chiavi di lettura non è più possibile significherebbe acuire ancora di più il distacco dal nostro elettorato tradizionale e potenziale. A tutti i candidati va esteso il nostro ringraziamento.

Ora è il momento delle scelte di governo, che spettano di certo alla nostra bravissima governatrice, ma che non possono non tenere conto di questi elementi e del fatto che queste sono state, probabilmente, le ultime elezioni regionali a cui abbiamo assistito e che da qui a poco, si aprirà un nuovo percorso dove i territori giocheranno un ruolo determinante.

La provincia e Terni hanno contribuito in modo importante a questo risultato ed il Pd esprime il governo della città capoluogo con autorevolezza è quindi evidente richiedere una rappresentanza adeguata e di qualità, è dai nostri territori che si può ripartire con un rinnovato entusiasmo.

C’è bisogno di interpretare questa nuova fase con scelte che siano certamente innovative, ma declinate con le fondamentali caratteristiche di competenza e capacità nelle spinose tematiche da affrontare. La gente ci chiede questo.

È evidente, vuole cambiamento e risposte non e più possibile rimandare. Sono sicuro che il coraggio non ci manca per proseguire ed accompagnare anche nel nostro territorio regionale un giusto processo di cambiamento e di riforma che investe l’intero Paese e che ha in questo governo il suo naturale interprete. Buon lavoro a tutti noi.

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