Terni, largo Cairoli: ok al progetto esecutivo del I stralcio. Vale 350 mila euro

C’è l’approvazione in seguito alle ultime risultanze degli scavi. Demolizioni in arrivo

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di S.F.

Piano periferie e largo Cairoli a Terni, si chiude il cerchio sul progetto esecutivo del I stralcio funzionale esecutivo dopo il ritrovamento di alcuni tratti fondali delle mura urbiche – servono ulteriori approfondimenti, come richiesto dalla soprintendenza – romane. Il Comune ha dato il via libera alla prima parte dell’intervento di riqualificazione che, in tutto, vale poco meno di 2 milioni di euro.

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Largo Cairoli

Il I stralcio

Da cosa si partirà? Il I stralcio è quello di importo minore e riguarda in sintesi il consolidamento strutturale, il restauro conservativo delle mura merlate e soprattutto la demolizione dei fabbricati post-bellici in zona (il degrado non manca). La soprintendenza ha dato l’assenso il 5 marzo – con prescrizioni – per l’operazione da quadro economico di 350 mila euro ed importo lavori di 273 mila euro. Poi ci sarà il focus sul II stralcio che, come noto, prevede la sistemazione a parco dell’intera area, la piantumazione di alberi e la realizzazioen di percorsi pedonali con ‘protezione’ dei reperti emersi (di mezzo c’è l’ex monastero e l’antica chiesa di Santa Teresa).

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Il fabbricato in questione

Il rinterro protettivo

Ci sono stati degli approfondimenti su questo fronte e – si legge nel documento istruttorio – risulta «impraticabile la collocazione a vista dei reperti causa rilevanti interferenze con le necessarie opere fondali e di consolidamento che, data la scarsa portanza del terreno, richiederebbero l’utilizzo di invasivi sistemi complessi (palificate e cordolature in cls armato) tali da pregiudicare l’integrità delle evidenze archeologiche». Dunque? «Una volta conclusasi l’attività di ricerca archeologica, sarà possibile ipotizzare la realizzazione dell’eventuale collocazione a vista dei reperti riguardanti esclusivamente il tratto di fondazione delle mura romane, secondo le modalità e per l’estensione che sarà indicata dalla soprintendenza. Tutti gli altri resti di murature e le stratificazioni archeologiche, dopo opportuno rilievo e documentazione scientifica, saranno oggetto di rinterro protettivo». Firma il dirigente Piero Giorgini dopo il lavoro del responsabile unico di progetto, l’architetto con posizione di elevata qualificazione Carlo Fioretti. Affidamento in arrivo. A lavorare sul progetto ci hanno pensato l’architetto Andrea Deangelis, il geometra Guido Cianfoni e gli ingegneri Arianna Pizzichini, Linda Stentella e Matteo Bongarzone.

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