In tanti, giovedì pomeriggio nella chiesa di Sant’Antonio, hanno preso parte ai funerali di Domenico Fiumene, il 62enne brigadiere capo del comando provinciale carabinieri di Terni, deceduto mercoledì sera in seguito ad un malore. Oltre ai vertici dell’Arma e ai rappresentanti dell’associazione nazionale carabinieri, erano i familiari e tanti amici, colleghi, conoscenti del militare, apprezzato da tutti sia sul piano professionale che su quello umano.
«Uomo delle istituzioni» La funzione è stata officiata dal cappellano militare regionale, don Aldro Nigro, che nella sua omelia ha definito Domenico Fiumene «un uomo dello Stato e un servitore delle istituzioni di cui è giusto andare fieri e orgogliosi. Nella Casa del Padre da lassù – ha detto il presule – ci sarà sempre accanto, come la Vergine Fedele nostra patrona».
Il ricordo Da don Aldo è giunto anche un sentito pensiero ai familiari – il carabiniere lascia una moglie e tre figli – «che affidiamo alla Vergine Madre. A Dio e a Cristo chiediamo la consolazione del cuore». Al termine della funzione la figlia, Arianna Fiumene, ha letto una lettera in cui ha ricordato il padre per le sue qualità di uomo, prezioso punto di riferimento così come lo era, su un piano diverso, per tutti i colleghi del comando di Terni e del Reparto operativo di cui faceva parte. «Era una persona impagabile – dice un militare – di una affidabilità e di una correttezza uniche. Ci mancherà tantissimo perché la sua è davvero una grave perdita per tutti noi». All’uscita dalla chiesa, l’omaggio rappresentato da un sentito applauso che si è alzato fra la commozione generale.
