Terni, ‘no al salasso Taric’: la protesta in piazza – Foto e video

Venerdì pomeriggio l’evento lanciato dall’opposizione in piazza Ridolfi: circa 150 le persone presenti tra esponenti politici, associazioni e cittadini. «Oltre 200 firme raccolte»

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 ‘No al salasso Taric. Fermiamo gli aumenti stellari delle bollette’. Questo l’incipit della protesta – circa 150 le persone presenti tra esponenti politici, rappresentanti di associazioni e cittadini – di venerdì pomeriggio a Terni di fronte a palazzo Spada, lanciata la scorsa settimana dalle opposizioni dopo la missiva Asm – rivolta a metà delle utenze del territorio comunale, 19 mila circa, con coinvolgimento di 1.700 condomini – spedita ai ternani per avvisare del possibile, consistente incremento della fattura per la Tariffa rifiuti corrispettiva. Un presidio in piazza Ridolfi accompagnato dall’avvio di una raccolta firme «contro la gestione scellerata dei rifiuti che porterà ad una mazzata catastrofica per le tasche dei cittadini». La società partecipata del Comune è stata ‘sgridata’ anche dalla sezione locale dell’Unai – l’Unione nazionale amministratori contabili – e quella regionale/provinciale di Anaci, l’Associazione nazionale amministratori condominiali e immobiliari.

Chi ha parlato. Le critiche

Oltre ai rappresentanti politici – ad esporsi Luca Simonetti, Federico Pasculli, Claudio Fiorelli del M5S e Francesco Filipponi del Pd, in loco anche Alessandro Gentiletti di Senso Civico, Tiziana De Angelis del Pd, Valdimiro Orsini ed Emanuele Fiorini del Gruppo Misto – a spiegare ciò che non va nelle modalità di introduzione della Taric ci hanno pensato Maurizio Vulpiani di Adiconsum, Franco Todaro di Federconsumatori, l’ex consigliere comunale Mario Turchetti («costituita un’oligarchia perfetta tra sindaco, giunta e Asm, povera Terni»), il segretario del circolo Vas di Terni Pierluigi Rainone e il presidente provinciale dell’Unai Rosario Lionetto: «Abbiamo già provato a chiedere la mastella individuale per i condomini, ma niente. Siamo pronti a confrontarci con il Comune». La raccolta firme avviata sarà presentata a ripetizione «finché non avremo risposte», ha specificato il capogruppo M5S. «La lettera di Asm ha un sapore ‘minatorio’. Come se a Terni già non pagassimo una tariffa alta, seconda solo a quella di Vibo Valentia», l’attacco di Todaro. «Si mette sempre mano nelle tasche dei cittadini: cimiteri, acqua e rifiuti». Più tecnico l’intervento di Vulpiani che, tra i punti principali, ha detto che Asm non ha alcun modo di controllare l’effettiva quantità di prodotti rifiuti dalla singola utenza con questo sistema. L’input generale è che «da come avevano impostato il discorso i virtuosi dovevano pagare di meno e invece tutti paghiamo di più». Dopo poco più di mezz’ora il presidio è terminato sotto lo sguardo di carabinieri, polizia di Stato e polizia Locale.

LE FASI INIZIALI DEL PRESIDIO E L’INTERVENTO DI VULPIANI – VIDEO

Oltre 200 firme raccolte

All’indomani della manifestazione l’opposizione va di resoconto: «Sono tante le persone – sottolineano M5S, PD, Senso Civico e Terni Immagina – ad essersi mobilitate per dare il via alla raccolta firme contro questo sistema perverso che sta gettando ombre sui bilanci di cittadini e imprese. Un sistema contorto fatto su misura per i furbetti. In meno di un’ora infatti sono state raccolte oltre 200 firme che si sommano alle altre circa 250 raccolte online. Un percorso fatto di appuntamenti anche nei quartieri che durerà almeno per tutto il mese di aprile e del quale terremo costantemente informati i ternani. L’evento di venerdì sotto al comune di Terni è stato uno spazio di participazione dove associazioni di categoria, forze sindacali e comuni cittadini sono intervenuti per sollecitare l’amministrazione comunale a comprendere l’insensatezza della propria azione politica in materia di rifiuti. Un primo passo che condurrà a tanti altri eventi. Perché anche a Terni tariffa puntuale deve significare pagare meno in virtù di un comportamento virtuoso. Come succede in ogni parte d’Italia dove si utilizza questo sistema. Noi forze di opposizione già dal prossimo consiglio comunale di lunedì lunedì 28 marzo chiederemo di  inserire all’ordine del giorno un atto per fermare gli aumenti in attesa che vengono adottati sistemi di calcolo migliorativi e meno vessatori – concludono – nei confronti di cittadini e imprese».

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