Terni, ‘no’ alla Procura: assolto medico legale

Si era rifiutato di assumere le funzioni di consulente medico-legale, in relazione ad un incarico conferito dalla procura di Terni per un omicidio con arma da fuoco. Per questo un noto medico legale di Terni – assistito dall’avvocato Manlio Morcella – era stato denunciato per il reato di ‘rifiuto di uffici legalmente dovuti’: assolto in primo grado dal tribunale di Terni nell’aprile del 2013, era stato condannato in appello a versare una multa di 200 euro. Ora la Corte di Cassazione lo ha assolto definitivamente ‘perché il fatto non costituisce reato’.

Le ragioni Il medico aveva motivato il rifiuto con il mancato rilascio di un’espressa autorizzazione da parte del magistrato ad eseguire dei preparati istopatologici, tale da impedirgli un adeguato svolgimento dell’incarico. In particolare il consulente aveva obiettato che al fine di poter espletare il mandato, vi era la necessità di procedere al campionamento dei frammenti di tessuto della vittima, sia per evidenziare il contorno delle ferite di entrata e di uscita dei proiettili, sia per appurare la presenza di eventuale materiale estraneo a quello umano (nella specie, polvere da sparo).

La motivazione Per i giudici della Suprema Corte, che lo hanno definitivamente assolto, «a prescindere da ogni altra questione, poiché esecuzione dei suddetti preparati è in astratto suscettibile di richiedere l’impiego, debitamente autorizzato, di ausiliari da parte del consulente, non può in astratto e non poteva nello specifico essere definito arbitrario un rifiuto opposto causa dell’assenza di tale autorizzazione».

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