Terni, oncoematologia: «Progetto a gennaio»

Approvata la mozione di Squarta in Regione per trovare soluzione. L’input dell’assessore Barberini: «Darà dignità al reparto e spazi all’interno della struttura ospedaliera»

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«Intervenire nei confronti dell’azienda ospedaliera di Terni per individuare soluzioni idonee e definitive per la struttura, ponendo particolare attenzione alla dignitosa accoglienza e assistenza dei pazienti anche attraverso la messa a disposizione di spazi e servizi adeguati». Questo l’atto – mozione presentata dal consigliere di Fdi Marco Squarta – riguardante oncoematologia al ‘Santa Maria’ che è stato approvato a maggioranza dall’assemblea legislativa umbra: «A metà gennaio il direttore Maurizio Dal Maso sarà in grado di presentare un progetto con risposte significative e puntuali. Darà dignità al reparto e spazi all’interno della struttura ospedaliera», l’input dell’assessore regionale Luca Barberini.

ONCOEMATOLOGIA: «TEMPI LUNGHI»

L’eccellenza e l’adeguatezza

Marco Squarta

Presentando l’atto Squarta ha sottolineato la necessità di «verificare la possibilità di trasferire il reparto di Oncoematologia dell’ospedale di Terni nella struttura ospedaliera principale, al fine di limitare i disagi per i pazienti che sono costretti a spostarsi da un plesso all’altro per effettuare gli esami diagnostici; è uno dei servizi di eccellenza del presidio ternano, con una notevole capacità attrattiva nell’Italia centrale in ragione dell’alta professionalità del personale che vi opera. Tuttavia il reparto non si trova all’interno del plesso ospedaliero ma in una palazzina esterna e che ciò comporta notevoli difficoltà per i pazienti che sono costretti a spostamenti quantomeno inopportuni, considerata la loro condizione, per effettuare gli esami diagnostici. La struttura non appare più adeguata alle esigenze dell’attività, tanto che i pazienti lamentano ogni giorno notevoli disagi dovuti, tra l’altro, all’esiguità degli spazi rispetto al numero delle presenze». In merito all’appuntamento in terza commissione nel 2019, Squarta ha messo in evidenza che si «potrà avviare un confronto sulla proposta di riqualificazione e miglioramento del servizio prestato dalla struttura».

ONCOEMATOLOGIA SUL TAVOLO DEL SINDACO LATINI

Il progetto e le risposte: «L’azienda ospedaliera di Terni soffre»

L’assessore regionale Luca Barberini

Nel suo intervento l’assessore regionale Barberini, oltre ad indicare la data di metà gennaio come termine per la presentazione del progetto – partecipato con le associazioni – da parte di Dal Masso, ha sottolineato che «darà dignità al reparto e spazi all’interno della struttura ospedaliera. Per questo chiedo che venga convocata la terza commissione per ascoltarlo. Analoga risposta verrà data per il potenziamento dei posti letto per oncologie e oncoematologia. Il dibattito di oggi, però, ha allargato i confini della mozione. L’azienda ospedaliera di Terni soffre: risponde sia alla alta specializzazione, ma è anche un presidio ospedaliero che dà risposte sul territorio. E questa è una tipicità umbra. I dati ci dicono che oltre il 95%delle cure richieste dagli umbri vengono realizzate all’interno della Regione. L’Umbria è l’unica piccola regione che ha un saldo positivo tra i pazienti dentro e fuori regione. Anche nel 2018 l’azienda ospedaliera di Terni sta realizzando una mobilità attiva superiore al 20%, la più alta dell’Umbria. In questi anni abbiamo investito in maniera decisa sull’adeguamento dell’ospedale di Terni: quasi 60 milioni di euro, 20 per l’aggiornamento delle tecnologia e 40 in edilizia e messa in sicurezza del presidio ospedaliero; l’ospedale di Terni è quello che sta più indietro in termini strutturali rispetto agli altri, perché fu il primo intervento fatto. Non è giunto a fine vita, ma risente dell’impostazione data diverse decine di anni fa. Per realizzare un nuovo ospedale servono risorse. Un intervento del genere non può essere realizzato con economie regionali: in questo Paese è necessario ridare risorse e fondi per la programmazione sanitaria, cosa che non è stata fatta da anni. Abbiamo bisogno di risorse in maniera decisiva per nuovi interventi di edilizia sanitaria».

A favore

Il dg Maurizio Dal Maso

Emanuele Fiorini (Lega) ha parlato della necessità di «convocare il direttore generale Dal Maso e l’assessore per trovare una soluzione seria in tempi brevi su dove spostare questo reparto. Il problema non è solo che si trova all’esterno dell’ospedale, ma anche che è vicino al reparto di malattie infettive. Questa situazione va assolutamente risolta. Serve un impegno serio per costruire un nuovo ospedale del territorio e non buttare soldi, ben 35 milioni di euro, per ristrutturare i vecchi edifici». Per Claudio Ricci (Misto-Rp/Ic) «l’eccellenza del reparto è testimoniata dai numeri: 16 mila accessi per prestazioni specialistiche, 4mila infusioni chemioterapiche, 50-60 pazienti al giorno. Si tratta di un polo di grande eccellenza quantitativa e qualitativa. La logistica è un elemento fondamentale: serve lo spostamento urgente del reparto all’interno dell’ospedale. Ed è necessaria una chiara indicazione dei tempi e della programmazione entro cui lo spostamento potrà avvenire». Sponda Sergio De Vincenzi (Misto-Un) è «in atto un processo di decostruzione e distruzione dell’ospedale di Terni, smantellando le alte specializzazioni. Nell’ultimo periodo sono state perse eccellenze, sono aumentati i posti di degenza per le cronicità. Mancano diversi primari. Abbiamo perso competenze come neurochirurgia, cardiochirurgia. Così rischiamo di perdere quella parte di bilancio attivo nel flusso dei pazienti da fuori regione. Da tempo segnaliamo la situazione critica di questo nosocomio. Per oncoematologia preoccupa la contiguità con malattie infettive, visto che c’è anche lo stesso ascensore in comune tra i reparti».

Solinas (Misto.Mdp) e Liberati (M5S)

Il primo ha fatto presente che «la mozione solleva un tema importante, ma è superflua perché siamo in fase molto avanzata di soluzione del problema. Sul tema di oncoematologia convocammo in commissione qualche mese fa il direttore Dal Maso, che diede garanzie su una interlocuzione per trovare una soluzione logistica all’interno dell’ospedale. La direzione sta lavorando e c’è stato anche un incontro in comune sul tema. Anche perché l’ospedale di Terni è tra i migliori d’Italia per attrattività dell’alta specializzazione. E tra i reparti di eccellenza c’è sicuramente quello di oncoematologia». Infine l’esponente pentastellato: «Non voterò la mozione, perché si investono miliardi sempre e solo da una parte. La problematica che interessa anche oncoematologia è un questione strutturale. Il tema è quello del nuovo ospedale dell’Umbria meridionale. La struttura di Terni è arrivata. C’è un problema di pianificazione sanitaria. Aver investito i fondi per mettere le toppe a quella struttura è stata una scelta sbagliatissima. C’è un problema strutturale a monte su cui la politica non interviene da decenni. Terni è un buco nero dal punto di vista strutturale. Il tema vero è il gap tra nord e sud dell’Umbria».

Il comitato plaude

A stretto giro arriva la nota del Comitato per il reparto di oncoematologia: «Grande soddisfazione per l’approvazione da parte assemblea legislativa dell’Umbria della mozione. Dopo anni di battaglie finalmente – sottolineano i componenti del direttivo (avvocato Cecconelli, dottor Annesi e Bordoni – l’organismo che presiede alla sanità dell’Umbria  ha impegnato la giunta regionale a trasferire il reparto di oncoematologia di Terni all’interno dell’ospedale e a mettere a disposizione dei pazienti spazi e servizi adeguati  e una dignitosa accoglienza e assistenza dei malati oncologici, che da tutta l’Umbria e da altre regioni, ricorrono alle cure della struttura complessa guidata dalla professoressa Anna Marina Liberati. Ulteriori speranze per la soluzione delle criticità di oncoematologia ha suscitato l’intervento dell’assessore alla sanità Barberini che, diversamente da altri momenti, ha affermato che il direttore Dal Maso sarà in grado di presentare entro gennaio un progetto ‘partecipato dalle associazioni  finalizzato a dare spazi all’interno della struttura ospedaliera’. Saremo vigili, puntualizzano i rappresentanti del Comitato, affinché il progetto non sia riduttivo per la dignità e l’assistenza dei malati oncologici: a questa grande soddisfazione si accompagna la non compresa presa di posizione del consigliere regionale Liberati di Terni che non ha votato la mozione che riguarda un reparto  dell’ospedale della propria città adducendo, rispettabili motivazioni di carattere strutturale e di pianificazione, ma che nulla hanno a che vedere con l’urgenza assistenziale dei malati  oncologici che non hanno ad oggi neanche un posto letto dedicato. Riteniamo che la mozione rappresenta anche un punto fermo per il futuro stesso della struttura complessa di oncoematologia».

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