Che quell’opera, inaugurata in pompa magna poco meno di un anno fa, non fosse proprio così fruibile, era parso evidente leggendo i cartelli apposti circa un mese dopo il taglio del nastro da Regione e Consorzio Tevere-Nera. Quest’ultimo il suo compito di salvaguardia idraulica, l’aveva attuato. Ma poi, fra le istituzioni – Comune in testa – qualcosa non deve aver funzionato se a distanza di un anno il parco fluviale didattico di San Martino, lungo il corso del Nera, oltre ad essere un ritrovo di spacciatori, è diventato una sorta di giungla ben diversa da quella immortalata in occasione dell’inaugurazione, ovviamente al massimo del proprio splendore.
VIVERE IL NERA, L’INAUGURAZIONE – FOTO
Il caso A segnalare il caso – l’ennesimo relativo a spazi pubblici tenuti male per un ‘concorso di colpa’ fra cittadini incivili e istituzioni assenti – è un lettore di umbriaOn: «I lavori sono stati terminati nel 2016 ma non è mai stata eseguita l’urbanizzazione definitiva. E questa è la situazione del parco fluviale didattico che da ponte Allende giunge fino al ponte ferroviario, per un percorso complessivo di 3,5 chilometri». Tutto intorno, strutture invase da erba alta, scritte e un generale stato di degrado che mal si concilia con l’idea di un’opera che avrebbe dovuto migliorare la qualità della vita dei cittadini. E l’idea di un fiume Nera pienamente fruibile, angolo di natura nel cuore della città, resta ancora una sorta di miraggio.