Non sono bastate a Vittorio Piacenti D’Ubaldi le dimissioni dal proprio incarico di assessore al bilancio del Comune di Terni, per ottenere dal gip Federico Bona Galvagno la revoca delle misure applicate l’11 gennaio su richiesta del procuratore Alberto Liguori e dal pm Marco Stramaglia, in sostituzione degli arresti domiciliari scattati il 21 dicembre scorso nell’ambito della seconda tranche dell’indagine ‘Spada’.
Altro ‘no’ Dopo il ‘niet’ del tribunale del Riesame di Perugia, a cui hanno fatto seguito le dimissioni di Piacenti da assessore, il gip di Terni – valutato anche il parere negativo della procura della Repubblica – ha respinto l’istanza di revoca delle misure in essere: quella ‘interdittiva’ con la sospensione dai pubblici uffici a cui si aggiungono l’obbligo di dimora a Terni ed il divieto di accedere agli uffici del Comune di Terni e delle sue ‘partecipate’.